Coronavirus, valinomicina in grado di eliminare Sars-CoV-2: aumentata produzione della molecola attraverso free cell system, una tecnica innovativa
Di pari passo col la ricerca di un vaccino, avanza quella di un farmaco contro il coronavirus. Buone notizie in tal senso arrivano dalla Northwestern University e ShanghaiTech University, perché sono riuscite ad incrementare la produzione di una molecola che potrebbe portare ad un farmaco contro il Covid-19. Pare infatti che sia in grado di eliminare il virus Sars-CoV-2 nelle colture cellulari. Stando a quanto emerso dallo studio, pubblicato sulla rivista Metabolic Engineering, il team di ricercatori ha prodotto il farmaco a base di valinomicina in un sistema privo di cellule. Si tratta di un metodo che permette di ottimizzare la produzione rendendola più veloce e di ottenere concentrazioni della molecola più elevate rispetto a quelle ottenute in precedenza nelle cellule. “I cicli di ottimizzazione della procedura richiedono giorni, anziché settimane o mesi, e questa velocità potrebbe essere importante visto che abbiamo a che fare con una pandemia come quella di coronavirus”, ha dichiarato Michael Jewett della Northwestern, che ha co-diretto lo studio.
VALINOMICINA CONTRO CORONAVIRUS, AUMENTATA PRODUZIONE CON FREE CELL SYSTEM
Per capire come funzione la tecnica usata per la produzione del farmaco anti coronavirus, i ricercatori della Northwestern University e ShanghaiTech University fanno l’esempio di una macchina. Pensate di aprire il cofano di un’auto e di rimuovere il motore dall’interno per usarlo per scopi diversi, liberi dai “vincoli” dell’auto. Ebbene, gli scienziati hanno preso il macchinario molecolare delle cellule e poi lo hanno usato per fare altro, cioè realizzare un farmaco, in maniera sicura, economica e rapida. Parliamo di un miglioramento del rendimento di produzione di 5.000 volte. Non è comunque il primo progetto che il professor Michael Jewett conduce usando la biotecnologia senza cellulare per accelerare la ricerca terapeutica per il Covid-19. Ma ora la valinomicina, un peptide naturale, emerge come potenziale antivirale per il trattamento del coronavirus. L’idea del professore è di usare la biologica sintetica senza cellule per trovare molecole simili o per modificare la valinomicina rendendola più sicura e potente.
