La proposta della Lega con il vicesegretario Vannacci: “per negoziare con Trump mettere sul tavolo l'acquisto del gas russo. Von der Leyen? Una disfatta”
LA TRATTATIVA SUI DAZI CON LA POSSIBILE “SVOLTA” SUL GAS: LA PROPOSTA DEL VICESEGRETARIO DELLA LEGA
Nella complessa e intricata battaglia negoziale tra Unione Europea e Stati Uniti sul tema dei dazi commerciali, una proposta netta arriva dalla Lega con il vicesegretario ed europarlamentare nei Patrioti, Roberto Vannacci. Intervistato da “La Verità”, il generale propone alla Commissione Europea di introdurre una possibile riapertura all’utilizzo del gas in arrivo dalla Russia per poter in qualche modo riequilibrare l’intesa sulle tariffe al 15% con gli USA di Trump.
È difficile che vi possa essere ancora dello spazio negoziale tra UE e Washington, eppure come ha proposto il Governo italiano finché vi è è la possibilità occorre che la Commissione Von der Leyen monitori tutte le scelte possibili. Ed è qui che giunge la “proposta” di Vannacci, che rileva il valore che l’Italia può dare all’intero negoziato se solo potesse muoversi da nazione sovrana: «con Trump gli farei capire che ci sono alternative alla guerra commerciale».
Pur continuando a stimare l’operato del Presidente americano, nonostante con il suo patriottismo rischi di intaccare l’economia italiana ed europea, il neo-vicesegretario spiega come si dovrebbe impostare una trattativa franca con la Casa Bianca: tra le varie “carte” in mano all’Europa e all’Italia v’è la possibilità di riaprire le relazioni commerciali con Mosca, che è sempre stato il più grande “provider” di energia per l’UE. Vannacci cita Draghi nel ritenere che proprio la scarsa produttività europea, derivata dalla rinuncia al gas russo (per protesta sulla guerra in Ucraina, ndr), è alla base della crisi attuale.
GENERALE VANNACCI TRA MIGRANTI, RIARMO E POLITICHE VON DER LEYEN: “È UNA DISFATTA, MA NOI NON L’ABBIAMO MAI VOTATA…”
Per questo, secondo l’europarlamentare della Lega, servirebbe riaprire il commercio sul gas russo o quantomeno “minacciarlo” nel negoziato con gli USA sui dazi commerciali. Di certo meglio che l’accordo sulle armi da comprare dall’America, elemento contestato dal generale Vannacci: «oltre ai dazi pagano anche le armi e le regaliamo agli ucraini», con il peso della guerra ad Est che rischia poi di pesare sui bilanci nazionali ed europei.
Secondo Vannacci provare a negoziare con Trump partendo dalla possibilità di riacquistare il gas russo non sarebbe un allontanamento dalla pace ma il suo opposto: «le sanzioni non hanno funzionato», spiega ancora il generale a “La Verità», così come le “paci giuste” non funzionano. Occorre insistere invece sulla pace ragionevole, dato che se si insegue la conciliazione a favore del vincitore, il confronto con una potenza nucleare come la Russia è impari e porterebbe l’Europa intera nel baratro.
Il concetto è semplice, ovvero pagare oggi qualche possibile concessione per evitare domani di “pagare” molto di peggio: «non conviene agli europei prolungare l’agonia della guerra in Ucraina», per non parlare della popolazione civile. Resta comunque molto negativo e critico il giudizio di Vannacci sulle mosse politiche dell’Unione Europea, dalla guerra fino al riarmo («è un regalo all’industria tedesca») passando per i piani migratori insufficienti.
Per il membro attivo dei Patrioti per l’Europa all’Europarlamento, la condizione di Von der Leyen in questi primi mesi di secondo mandato è un’autentica «disfatta», dai dazi al riarmo fino alla gestione dei clandestini, e pure sull’ambiente dove dopo il Green Deal ora nell’accordo sui dazi USA si acquista il gnl prodotto dal fracking.
Oggi in molti criticano Von der Leyen ma Vannacci, con la Lega, rivendicano di non averla mai votata e di aver più volte chiesto le sue dimissioni. Da ultimo, rileva il vicesegretario del Carroccio, anche la recente sentenza della Corte di Giustizia sul decreto italiano “Paesi Sicuri”, per il caso Albania, la dice lunga dello sconto interno tra istituzioni UE e cittadini: «è una sentenza politica con cui l’Europa vuole ingoiare la sovranità degli Stati».