Alcune nuove rilevazioni hanno contribuito a far luce sul ruolo positivo del Vaticano nel corso della Seconda guerra mondiale, in particolare per quanto riguarda il salvataggio degli ebrei che vivevano a Roma. Scoperte che permetterebbero di vedere sono una luce diversa l’opera della Chiesa in uno dei momenti più bui per l’umanità, soprattutto dopo le numerose polemiche che hanno sempre avvolto la figura di Papa Pio XII.
A fare le nuove scoperte sul ruolo del Vaticano nei confronti degli ebrei di Roma è stata suor Grazia Lopalco, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, anche docente della Pontificia facoltà di scienze dell’educazione, che ne ha fatta una sorta di missione personale dal 2000. Grazie ad un’ampia ricerca condotta sugli istituti religiosi femminili e maschili romani, ha scoperto che la Chiesa, soprattutto tra il 1943 e il 1944 ha svolto un ruolo di fondamentale importanza. Infatti, il Vaticano, con i suoi istituti religiosi di Roma, è riuscito a salvare quasi 4.500 ebrei (esattamente 4.447). Questi, ha scoperto suor Grazia, vennero ospitati all’interno di 100 istituti femminili, di altri 45 maschili e in una decina di parrocchie gestite dal clero diocesano.
Suor Grazia: “I nazisti sapevano che il Vaticano nascondeva gli ebrei di Roma”
Insomma, grazie alla ricerca di suo Grazie si è ricostruito come grazie al volere di suore, frati ed ecclesiastici, il Vaticano è riuscito a salvare tra il ’43 e il ’44 quasi 4.500 ebrei a Roma. Un ruolo, insomma, importante, se non importantissimo, che pare avesse anche il consenso della stessa istituzione vaticana. Infatti, suor Grazia spiega a Domani che “alcuni istituti religiosi non hanno avuto il tempo di chiedere come comportarsi all’autorità ecclesiastica”, mentre altri “hanno voluto chiedere e quindi dopo qualche giorno o settimana hanno aperto”.
“Il fatto che molti conventi di clausura“, spiega ancora l’autrice dello studio sugli ebrei salvati a Roma, “molti monasteri femminili, abbiano aperto le porte è un chiarissimo segno che c’era un’indicazione in tal senso da parte” del Vaticano. Questo, inoltre, non era l’unico ad essere al corrente di quello che stava succedendo, perché secondo suor Grazia, “che i nazisti sapessero è convinzione diffusa. Diciamo che c’era un tacito compromesso, una situazione di equilibrio precario, anche pericoloso e sfuggente”.