Olga, la vedova D’Antona, moglie del giuslavorista Massimo, assassinato dalla Brigate Rosse il 20 maggio 1999, torna a parlare dell’attentato per il quale furono identificati come principali responsabili Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce. In una intervista rilasciata a Il Giornale, l’ex politica ha ricordato il momento della notizia dell’omicidio che le ha stravolto la vita, per il quale aveva subito capito che si fosse trattato di un atto di terrorismo, perchè: “Faccio parte di una generazione che ha conosciuto il terrorismo, anche se dopo 11 anni dall’agguato del professor Ruffilli credevo fosse un capitolo chiuso“.
Oggi, dopo 25 anni e i vari procedimenti di giustizia afferma di non avere più nulla in sospeso e non cercare vendetta, anche se permangono dubbi, soprattutto sul perchè siano stati concessi i benefici a Cinzia Banelli, che ha partecipato all’attentato ma in realtà non ha dato alcuna collaborazione. Proprio sul destino degli ex terroristi, alcuni oggi liberi che appaiono anche pubblicamente, dice: “Giusto che chi ha già scontato tutta la pena sia libero, sono contro il fine pena mai“. Anche se alcuni di loro, come ad esempio proprio Lioce, hanno dimostrato di non essersi mai ravveduti, e: “Continuano in certi ambienti ad avere carisma, quindi potrebbero ancora essere pericolosi“.
Olga D’Antona: “Giorgia Meloni è presidente per i suoi meriti, non le hanno regalato nulla”
La vedova D’Antona, da ex parlamentare del Pds e Pd, conferma di sentirsi ancora molto coinvolta dalla politica. E commenta il governo attuale, con un presidente del consiglio donna, Giorgia Meloni, che definisce: “Una presidente a cui nessuno ha regalato niente e che è arrivata a quella posizione per i suoi meriti“, anche se aggiunge: “Non condivido molte delle sue scelte“. Da donna di sinistra che ha militato nel Pd, dice di non aver mai avuto occasione di incontrare Elly Schlein, ma che la sensazione è che “il partito si stia riavvicinando ai bisogni reali della gente”.
E sulla situazione internazionale, delle guerre in corso e il fenomeno dell’antisemitismo sempre più presente nella società dice: “L’isolamento di Israele mi preoccupa, la politica militare che sta conducendo Israele mi preoccupa altrettanto. La situazione di Gaza mi addolora“. Ai ragazzi Olga D’Antona consiglia di manifestare sempre il dissenso, anche alzando la voce se necessario, ma senza mai ricorrere alla violenza e allo scontro “Utilizzando gli strumenti che la società democratica offre per esprimersi“.