Il paradosso a Venezia dove i borseggiatori stanno iniziando a denunciare quei cittadini che li fermano e li filmano senza averne diritto
A Venezia i borseggiatori e le borseggiatrici hanno iniziato a denunciare i cittadini. No, non è uno scherzo o una fake news, ma la realtà, una notizia riportata in queste ore da numerosi quotidiani online fra cui Il Corriere della Sera. Di fatto i borseggiatori e le borseggiatrici, i famosi “pickpocket”, un termine che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni, stanno rivoltandosi contro coloro che li fermano senza aver alcun titolo o che li filmano.
Stanno quindi sfruttando un cavillo legale che di fatto li protegge e a riguardo il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha commentato esterrefatto, come del resto reagisce chiunque legge tale nuova: “È tutto vero: ora i borseggiatori denunciano i cittadini che li fermano e li riprendono…è davvero il mondo al contrario! E la sinistra si scandalizza per i nostri manifesti e per i provvedimenti contro le ladre ROM…”.
BORSEGGIATORI DENUNCIANO CITTADINI: COSA STA SUCCEDENDO
Nel corso degli ultimi tempi, sono sempre di più i cittadini di Venezia (ma anche di altre città, su tutte Milano), che hanno iniziato a denunciare le ladre della città della laguna, segnalandole con video e riprese, poi postate sui social. Un modo per avvertire i veneziani ma anche i turisti, di modo che gli stessi possano “proteggersi” qualora dovessero incontrare i lestofanti.
Ora potrebbero essere invece accusati di stalking e quei filmati rappresentare appunto delle prove in favore dei criminali, come sottolinea il quotidiano di via Solferino. Marco Agostini, comandante della polizia locale di Venezia, sottolinea che attualmente gli agenti della municipale sono con le mani legate, in quanto ogni qual volta arrestano i borseggiatori, questi vengono subito rilasciati: “Non esistono leggi a livello nazionale per trattenere chi compie questo reato”, aggiungendo però che “i cittadini non devono sostituirsi alle forze dell’ordine”.
BORSEGGIATORI DENUNCIANO CITTADINI: I COMMENTI
La notizia è stata commentata anche da quella che è stata ribattezza Lady Pickpocket, leggasi Monica Poli, la più famosa “cacciatrice” di borseggiatrici e borseggiatori di Venezia. “Sarebbe follia pura” ammette lei, ricordando di aver sventato diversi furti “Ma ora diventiamo colpevoli, è paradossale”, aggiunge e come darle torto.
Alla luce di quanto accaduto anche il sindaco ha detto la sua, e a margine della mostra del cinema di Venezia ha spiegato che bisognerebbe introdurre una figura come una sorta di giudice di pace che possa garantire che chiunque venga arrestato per borseggio resti in carcere almeno 12 giorni: “Ma non c’è una legge nazionale”, aggiunge, chiedendo che si intervenga con urgenza dopo le denunce dei lestofanti verso i cittadini. Il governatore della Regione, Zaia, aveva proposto l’utilizzo di braccialetti elettronici per provare a colmare questo vuoto, mentre il sottosegretario alla giustizia, Andrea Ostellari, ha chiesto un intervento ancora più drastico, togliere la potestà a quei genitori che mandano i loro figli a rubare.
