Quindici persone sono state arrestate nelle scorse ore in Venezuela, accusate di aver tentato di invadere via mare la stessa nazione per effettuare un golpe, un colpo di stato. A comunicare la notizia (fra gli arrestati vi sono anche due cittadini americani), è stato il discusso presidente venezuelano Nicolas Maduro, parlando alla televisione pubblica VTV. Il dittatore ha puntato il dito nei confronti dei nemici degli Stati Uniti e colombiani, aggiungendo che le forze del proprio paese hanno ucciso otto miliziani definiti “terroristi mercenari dalla Colombia”. Per quanto riguarda i cittadini americani fermati, invece, stando a Maduro sarebbero “membri della sicurezza” di Trump, mostrando i loro passaporti in televisione: si tratta precisamente del 34enne Luke Denman e del 41enne Airan Berry. Immediata la smentita del tycoon a stelle e strisce che ha fatto sapere che “l’invasione” di cui sopra, “non ha niente a che fare con il governo Usa. Scopriremo di chi si tratta, lo abbiamo appena appreso”.
VENEZUELA, TENTATIVO DI INVASIONE: IL COMMENTO DELL’ONU
Così invece ha parlato Stéphane Dujarric, il portavoce del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha messo in guardia sul rischio che in Venezuela possa esplodere una bomba: “Abbiamo visto le notizie, sulle quali non abbiamo informazioni indipendenti. Siamo contrari ad una escalation della situazione in Venezuela. Il modo per risolvere il problema è il dialogo politico e il pieno rispetto dei diritti umani”. Ed in effetti la situazione venezuelana continua ad essere incandescente, con i due netti schieramenti capeggiati da Maduro da una parte, e da Guaidò dall’altra, quest’ultimo, riconosciuto il vero presidente del Venezuela da una cinquantina di paesi al mondo. Secondo Tarek William Saab, procuratore generale venezuelano, dietro all’invasione vi sarebbe proprio Guaidò, che avrebbe reclutato alcuni mercenari sovvenzionato dagli americani, “Mercenari – ha detto – che hanno firmato contratti per 212 milioni di dollari con denaro, saccheggiato e rubato alla compagnia petrolifera statale venezuelana Pdvsa e”conti bloccati all’estero”.