Uomini e Donne, il compleanno amaro di Roberta Di Padua: la sua risposta a un commento scioccante su Instagram
Doveva essere una serata di festa, un momento da immortalare con qualche scatto romantico e la serenità di un compleanno trascorso in famiglia. E invece, per Roberta Di Padua, ex protagonista di Uomini e Donne, il 13 luglio 2025 si è trasformato in un’amara lezione su quanto l’odio online possa insinuarsi tra le piaghe più intime della vita personale.
A far scoppiare il caos è stato un commento allusivo e inquietante lasciato sotto il post Instagram dedicato al suo compleanno, che ha immediatamente scatenato indignazione e allarme.
L’offesa imperdonabile a Roberta di Padua
La frase incriminata sotto il post è stata: “Vedo che il balcone è alto, approfittane!”, che è stata interpretata con un invito esplicito all’autolesionismo. Un commento dal tono agghiacciante che ha superato abbondantemente i confini dell’ironia e del dissenso per addentrarsi nel torbido territorio della violenza verbale e del cyberbullismo.
Roberta Di Padua però, non è rimasta in silenzio. Con una serie di storie su Instagram ha deciso di esporsi in prima persona per denunciare l’accaduto e affrntare il problema con lucidità e fermezza. “Prima di andare di là a fare cose, voglio dire una cosa. Va bene dire ‘non mi piaci’, ‘sei antipatica’, ‘sei finta’… anche questo ci sta. Ma arrivare a scrivere un messaggio così… io mi chiedo: cosa scatta nella vostra testa? Che cazzuola vi mangiate?”, ha dichiarato con sconcerto l’ex corteggiatrice.
“Sappiamo che possiamo piacere o no, lo abbiamo accettato anni fa. Ma questo… questo è oltre. Non riesco a capire cosa vi scatta”. Le sue parole sono subito diventate virali e hanno incontrato il sostegno di centinaia di utenti della nota piattaforma social.
Molti di loro hanno espresso solidarietà nei confronti dell’ex volto tv difendendo a gran voce Roberta e chiedendo un maggior controllo sulle piattaforme. Alcuni hanno segnalato l’utente responsabile e il messaggio è stato successivamente rimosso. Ma il danno emotivo, inutule dirlo, era ormai già stato fatto.
Questa vicenda, apprentemente circoscritta, accende i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso ma ancora colpevolmente marginalizzato: l’hate speech. Più che una semplice critica è un vero attacco frontale spietato alla dignità della persona che ne è vittima. Chi agisce si nasconde dietro l’anonimato digitale. E quando l’aggressione arriva nel giorno in cui si celebra la volta, l’effetto è doppiamente doloroso.
La risposta di Roberta Di Padua è diventato un manifesto, un invito alla responsabilità individuale anche (e soprattutto) nel mondo virtuale, dove episodi questo tipo sono purtroppo tutt’altro che rari.