Proteste Pro-Pal alla Vuelta 2025, video: 11^ tappa senza vincitore e prima della gara i team hanno chiesto l'esclusione della squadra Israel-Premier Tech
Non ha un vincitore l’undicesima tappa della Vuelta 2025 a causa delle proteste Pro-Pal. Lo ha deciso la direzione di gara quando mancavano pochi chilometri alla fine, al fine di evitare eventuali incidenti per le manifestazioni scoppiate nella città basca, per cui per la classifica generale sono stati presi i tempi registrati a 3 chilometri dal traguardo.
Si è voluto evitare il peggio, visto che martedì l’irruzione dei manifestanti a centro strada ha causato la caduta del corridore italiano Simone Petilli, vittima di un colpo fortuito di un manganello delle forze dell’ordine.
Oggi sono stati scongiurati gli scontri, perché le proteste sono state contenute dalle forze dell’ordine, quindi la situazione non è degenerata, come confermato pure da alcuni ciclisti e dirigenti dei team al termine della tappa.
Nel frattempo, prende forma il caso Israel-Premier Tech perché, a prescindere dalle proteste spontanee che stanno nascendo, gli organizzatori della Vuelta devono fare i conti pure con le richieste di esclusione della squadra israeliana.
VUELTA 2025, L’INCONTRO PRIMA DELLA TAPPA E I TIMORI SICUREZZA
Durante l’11esima tappa della corsa spagnola sono inizialmente apparsi striscioni e bandiera a favore della Palestina, poi il numero dei manifestanti è diventato così grande da impensierire gli organizzatori della Vuelta 2025, che hanno compreso come fosse impossibile far tagliare il traguardo ai ciclisti, quindi hanno deciso di neutralizzare la gara e di non assegnare la vittoria.
Prima del via, comunque, c’era stato un incontro tra il Cpa – il sindacato dei ciclisti – i rappresentanti delle squadre e gli organizzatori, con alcuni team che avrebbero avanzato la richiesta di esclusione della Israel Premier Tech per motivi di ordine pubblico.
Ma il sindacato ha escluso questa possibilità, che però con una nota ha espresso sostegno al ciclista italiano, ma anche preoccupazione per le condizioni rischiose in cui si stanno trovando i ciclisti in Spagna. Pur comprendendo la “bontà delle loro motivazioni“, il Cpa ritiene inaccettabile che si metta a rischio la sicurezza degli atleti. Per questo è stato chiesto alle forze dell’ordine spagnole di proteggere i ciclisti.