Oggi, 11 luglio 2019, è morto Vincent Lambert, 42enne da più di dieci anni tetraplegico, simbolo del fine vita. La moglie ha ottenuto l’eutanasia dopo una lunga battaglia legale e nonostante la ferma opposizione dei genitori di lui, e martedì di una settimana fa è iniziata la lenta procedura che ha portato appunto al decesso avvenuto oggi. Come riferisce l’edizione online di Repubblica, il procuratore di Reims, Matthieu Bourrette, ha deciso di avviare un’indagine sulle cause del decesso di Lambert: «L’11 luglio 2019, poco dopo le 8.30 del mattino – le parole dello stesso procuratore francese, proferite durante apposita conferenza stampa – sono stato informato dal Reims University Hospital Center della morte di Vincent Lambert. Ho immediatamente deciso di aprire un’indagine sulle cause del decesso». Per il decesso di Lambert è stata disposta l’autopsia e le indagini sono state affidate alla sezione regionale della polizia giudiziaria di Reims. Quella di Lambert è solo l’ultima vicenda riguardante l’eutanasia e il fatto che sia giusta o sbagliata: un dilemma che probabilmente divederà quasi in due perfette metà, e sempre, l’opinione pubblica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VINCENT LAMBERT È MORTO: IL DURO COMMENTO DI HOUELLEBECQ
Sono moltissime le reazioni alla morte di Vincent Lambert, il 42enne francese che da circa 11 anni viveva in uno stato vegetativo a seguito di un terribile incidente stradale. La moglie, dopo una lunga battaglia legale, ha ottenuto il permesso di “staccarlo dalle macchine”, e oggi il paziente ha esalato l’ultimo respiro. I genitori di Lambert, fortemente credenti, si sono sempre opposti a questa scelta. Una decisione, quella di staccare la spina, che ha trovato moltissimi personaggi contrari, come ad esempio lo scrittore francese Michel Houellebecq, che si è scagliato contro le istituzioni: “Lo Stato è riuscito a fare ciò che gran parte della sua famiglia aveva insistentemente provato a fare da anni: uccidere Vincent Lambert”. Il testo, pubblicato da Le Monde, prosegue con tali parole: “Circostanza aggravante: Lambert era infermiere. Avrebbe dovuto sapere meglio di ogni altro che l’ospedale pubblico ha altre cose a cui pensare rispetto a mantenere in vita una persona con un grave handicap. Se nelle strutture pubbliche ci fossero troppi Vincent Lambert, costerebbero un sacco di soldi”. Secondo Houellebecq, quindi, Lambert non doveva essere lasciato morire. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VINCENT LAMBERT E’ MORTO: LA RABBIA DEI GENITORI
Viviane e Pierre Lambert, dopo anni di battaglie e testimonianze, si sono dovuti arrendere davanti al volere della legge contro il loro Vincent ma dopo l’annuncio della morte stamane dopo 11 di agonia hanno spiegato in un rapido e netto comunicato «nostro figlio è stato ucciso dalla ragion di Stato e da un medico che ha rinunciato al giuramento di Ipocrite. È il momento del lutto e del raccoglimento, ma è anche il momento della meditazione su questo crimine di Stato». Durissimi contro la Francia, durissimi contro i medici e durissimi contro l’opinione pubblica: i genitori Lambert esprimono il loro dolore, accompagnati poco dopo da un altro intervento di Papa Francesco su Twitter dove spiega «Dio Padre accolga tra le sue braccia Vincent Lambert. Non costruiamo una civiltà che elimina le persone la cui vita riteniamo non sia più degna di essere vissuta: ogni vita ha valore, sempre». Dopo le parole di Mons. Paglia uscite stamane, ancora il Vaticano commenta quanto avvenuto in Francia in quel piccolo ospedale di Reims e lo fa senza alcuna remora per possibili conseguenze: «abbiamo accolto con dolore la notizia della morte di Vincent Lambert. Preghiamo affinché il Signore lo accolga nella sua Casa ed esprimiamo vicinanza ai suoi cari e a quanti, fino all’ultimo, si sono impegnati ad assisterlo con amore e dedizione». Citano poi un passaggio di un famoso discorso di Papa Francesco dove sottolineava con dolore «Dio è l’unico padrone della vita dall’inizio alla fine naturale, ed è nostro dovere custodire sempre e non cedere alla cultura dello scarto».
VATICANO “UNA SCONFITTA PER L’UMANITÀ”
«Mons. Paglia e tutta la Pontifica Accademia per la Vita pregano per la famiglia di Vincent Lambert, per i medici, per tutte le persone coinvolte in questa vicenda. La morte di Vincent Lambert e la sua storia sono una sconfitta per la nostra umanità», si fa sentire il primo commento del Vaticano a pochi minuti dall’annuncio della morte di Vincent. Per alcuni è stata una giusta fine dopo una lunga sofferenza con tanto d “accanimento terapeutico”, per altri invece una ostinazione irragionevole nel farlo morire quando dimostrava comunque una lucida presenza nonostante lo stato vegetativo. La comunità e l’opinione pubblica spaccata a metà in un caso comunque la si pensi deciso e manovrato dallo Stato francese che si è assunto la responsabilità di decidere per staccare la spina: il Vaticano, come ieri il Papa, si è espresso duramente contro la decisione di medici e giudici e l’intera Chiesa si stringe attorno alla famiglia di Vincent Lambert e e a tutti coloro si sono sentiti scossi dalla tragedia di questa notizia. Il Prefetto per la Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Card. Robert Sarah ha scritto sui social «in questo triste giorno, prego per l’eterno riposo dell’anima di Vincent Lambert, morto come martire, vittima della spaventosa follia degli uomini del nostro tempo. Prego per la sua famiglia e specialmente per i suoi genitori, così coraggiosi, così degni. Non aver paura, Dio veglia».
È MORTO VINCENT LAMBERT
È morto questa mattina Vincent Lambert, in quello stesso ospedale a Reims – il CHU – in cui 8 giorni fa furono sospese cure e trattamenti per decisione dello stesso capo reparto di cure palliative del nosocomio universitario: si “chiude” uno dei casi più spinosi che ha diviso l’etica e la società francese e non solo, con gli echi giunti fino in Italia e oltre Oceano per la strenua battaglia tenuta dai sui genitori contro giudici, medici e contro la stessa moglie di Vincent Lambert che dopo anni in coma vegetativo volevano staccare la spina. In una mail martedì scorso inviata ad ogni membro della famiglia Lambert, i medici avevano spiegato che la procedura di interruzione dei trattamenti era stata avviata e prevedeva «cessazione del trattamento di cure» e «sedazione profonda e continua». Il tutto era giunto dopo la decisione della Cassazione che aveva sospeso l’ordine del Tribunale di Parigi di sospendere lo spegnimento delle macchine in attesa dei una decisione più approfondita della Commissione Diritti Umani dell’Onu. Il Governo e la magistratura francese però – pur davanti ad una opinione pubblica divisa, ad un regolamento importante della Dichiarazione Diritti dell’Uomo e soprattutto ad una famiglia schierata contro l’eutanasia e la “dolce morte” – ha deciso di puntare dritto per la decisione “mortale”.
I GENITORI DI VINCENT LAMBERT: “LA FRANCIA SI VERGOGNI
Ieri sera si è tenuta una veglia a Parigi presso la Chiesa di Saint Sulpice: 1500 persone si sono riunite in una semplice preghiera dopo il forte appello di Papa Francesco che giusto ieri aveva ricordato «Preghiamo per i malati che sono abbandonati e lasciati morire. Una società è umana se tutela la vita, ogni vita, dall’inizio al suo termine naturale, senza scegliere chi è degno o meno di vivere. I medici servano la vita, non la tolgano». Erano presenti anche i genitori di Vincent Lambert – prima che la notizia del paziente tetraplegico a 10 anni dall’incidente fosse dichiarato morto li potesse sconvolgere – che negli scorsi giorni, dopo il distacco delle terapie avevano chiesto silenzio: «Durante la scorsa settimana, abbiamo moltiplicato le nostre ultime azioni nel tentativo di far rispettare il ricorso sospensivo di Vincent davanti al Comitato per i diritti delle persone con disabilità. Invano. Non abbiamo ricorso e ora è troppo tardi. Vincent sta morendo. La situazione in cui il dottor Sanchez lo ha inserito è ora clinicamente irreversibile. Questi momenti sono molto dolorosi per tutti. L’ora è al raduno, con tutta la famiglia, per il rispetto di Vincent e di Vincent». Ieri però in Chiesa davanti alla folla giunta in preghiera, gli stessi Viviane e Pierre Lambert hanno aggiunto «Vincent non ha sedazione profonda. L’abbiamo sentito gemere diverse volte: ne abbiamo il cuore sconvolto. Vincent non è un affare, è una persona. Alcuni media hanno intitolato “Infine la fine”. Vergogna per la Francia che ha così poca considerazione dei più piccoli, dei più deboli. Siamo fieri di aver difeso il nostro caro Vincent fino alla fine». Una preghiera, prima di tutte le polemiche che ora esploderanno come per i casi Eluana, Charlie Gard, Alfie Evans e tanti altri, è doverosa e forse l’unica cosa che possa davvero chiedere “giustizia” al cielo dopo l’evidente fallimento di quella umana.