C’è preoccupazione in India per la diffusione del virus Nipah, un nuovo agente patogeno che ha causato una seconda vittima in pochi mesi, uno studente di 24 anni di Kerala. L’episodio si è verificato pochi giorni fa, e giunge a meno di quattro mesi di distanza dalla precedente vittima, un 14enne deceduto a giugno sempre a causa dell’infezione del virus Nipah.
Il quotidiano Il Messaggero, racconta di come scuole e università siano state chiuse nella zona del 24enne, mentre in altri istituti si è deciso di introdurre le mascherine, per evitare che il virus si diffonda a macchia d’olio con il rischio di creare una nuova pandemia mondiale dopo il covid. Del resto per questi virus basta poco diffondersi: se l’agente non viene controllato, in quelle zone del mondo densamente popolate, nel giro di poche ore i casi si moltiplicano e addio contenimento.
VIRUS NIPAH, TRASMETTO DA PIPISTRELLI E MAIALI
Ci sono comunque delle notizie che possono farci stare più lieti a cominciare dal dire che il virus Nipah si può trasmettere solo dagli animali all’uomo, e di solito sono i pipistrelli e i maiali ha “sganciare” il nemico. Servono comunque dei contatti diretti fra l’uomo e i fluidi corporei dell’ospite, ad esempio la saliva o in sangue, di conseguenza non basta accarezzare un maiale per infettarsi. Non si tratta inoltre di un virus nuovo, visto che la sua prima comparsa risale a quasi 30 anni fa, precisamente al 1998, quando si verificò un’epidemia in Malesia.
Qualche caso è stato riscontrato anche nei gatti, così come nei cani e nei cavalli, ma in generale sono i due animali di cui sopra i principali “mezzi” per trasmettere il virus all’uomo. Nel corso di una seconda epidemia registrata nel 2018, furono 700 le persone infette, e purtroppo il virus ha un’altissima mortalità, visto che un quarto/la metà riescono a sopravvivere, con il 50/75% di persone che invece sono morte. I sintomi sono quelli classici di una banale influenza, quindi febbre, tosse e malessere generale, ma possono anche degenerare e nei casi più gravi portare al coma e appunto alla morte.
VIRUS NIPAH, QUANDO ARRIVANO I PRIMI SINTOMI
Di solito che prende il virus Nipah inizia a manifestare i primi “segnali allarmanti” fra il quinto e il 14esimo giorno dall’esposizione. Spesso e volentieri comporta mal di gola e vomito, ma anche vertigini, encefalite acuta, polmonite, gravi problemi alle vie respiratorie, stato di coscienza alterata, quindi sonnolenza e convulsioni. La situazione può degenerare nel giro di 24-48 ore dalla comparsa dei primi sintomi, ed è per questo che si tratta di un virus che deve essere “preso” fin dall’inizio, causa il rischio di morte.
Ci sono comunque anche casi di infezioni asintomatiche, ed inoltre esistono delle persone che si sono infettate più di una volta. Un altro problema è che nel 20% dei pazienti che sono guariti da questo virus, sono stati registrati problemi neurologici come ad esempio convulsioni ma anche alterazioni della personalità, ed è per questo che si tratta di un virus molto pericoloso, al di là della morte. Secondo la dottoressa Rebecca Dutch, dell’università del Kentucky, il virus Nipah potrebbe rappresentare la causa di una nuova pandemia, soprattutto se dovesse emergere una nuova variante in grado di trasmettersi fra persone.