"Risposta" di Von der Leyen alle critiche di Mario Draghi su dazi e rassegnazione UE: "ricetta" di Ursula per uscire dall'impasse: l'editoriale sul "Sole"
L’ACCORDO SUI DAZI E LA DIFESA DELL’OPERATO UE: VON DER LEYEN “RISPONDE” A DRAGHI
Non lo ha citato direttamente, ma è evidente che intervenire con un editoriale sul “Sole 24 ore” appena 24 ore dopo l’intervento di Mario Draghi al Meeting di Rimini, rappresenta per Ursula Von der Leyen un sostanziale ed evidente richiamo (in difesa) rispetto alle dure critiche riservate dall’ex Presidente del Consiglio nei confronti dell’Unione Europea. Draghi all’incontro di apertura della kermesse di Rimini aveva sottolineato come l’Europa sia sempre più marginale e spettatrice in questo 2025, tanto sulle guerre quanto sul fronte economico e competitivo per quanto riguarda il dossier dazi.
Ebbene, la Presidente della Commissione UE replica dalle colonne del più importante quotidiano economico d’Italia: considerando l’accordo definitivo USA-UE sui dazi, Von der Leyen lo definisce una scelta deliberata, tutt’altro che perfetta ma comunque forte per garantire un rapporto commerciale con il principale partner globale. «È un accoro forte, imperfetto e che ha evitato una guerra commerciale», che sarebbe andata a vantaggio soprattutto di Cina e Russia.

I dazi restano un elemento di forte contrasto per l’economia globale, ma tariffe più alte del 15% poi concordato con gli USA di Trump avrebbero scatenato una ritorsione globale ben più dispendiosa per indursi e lavoratori: con l’accordo invece siglato da Von der Leyen in Scozia, scrive ancora la Presidente, «abbiamo offerto chiarezza e stabilità ai milioni di europei che vivono del commercio con l’America». Von der Leyen tesse le lodi del proprio stesso accordo, rispondendo a chi (come Draghi) ha messo in luce il grado di rassegnazione davanti alla potenza del «nostro più grande partner commerciale e alleato, gli Stati Uniti».
COSA PUÒ FARE L’EUROPA FIN DA SUBITO: LA “RICETTA” DI URSULA
Von der Leyen risponde ancora a Draghi, e in generale alle critiche piovute da diverse parti d’Europa, quando sottolinea che l’accordo sui dazi con Trump è solo una delle varie «tessere del mosaico» sul bilancio commerciale globale: l’intento della Commissione Europea è «rafforzare e diversificare i legami commerciali con ogni angolo del mondo».

In tal senso, la vera riforma che questo secondo mandato di Ursula Von der Leyen intende portare a compimento è quella del Mercato Unico, e qui la citazione di Mario Draghi invece è diretta quando riconosce quanto sottolineato nel report sulla competitività europea, «come ha affermato giustamente Mario Draghi, i rilevanti ostacoli interni e la frammentazione delle norme nuocciono alla crescita molto più di qualsiasi dazio imposto».
La “ricetta” vede dunque il completarsi del Mercato Unico rafforzando la forza competitiva dell’intera Unione, togliendo la burocrazia e accelerando quel processo di crescita che da troppo tempo ormai viene frenata da politiche miopi su imprese, ambiente e regolamentazioni. Non solo dunque diversificare oltre i rapporti con USA e Cina, ma anche rivoluzionare l’impianto di norme che garantisce l’agire e gli scambi dei vari Paesi UE: su questo Draghi ha battuto il chiodo durante l’intervento al Meeting di Rimini e su questo, alla fine, sarà valutata la stagione politica del Von der Leyen “bis”.
