Wanna Marchi ospite a Live Non è la d'Urso contro le cinque sfere: "in carcere han provato in tutti i modi a farci suicidare"
Wanna Marchi, scoppia la lite con Luigi Nuzzi
Wanna Marchi torna protagonista a Live non è la D’Urso e, ancora una volta, è preda degli attacchi delle cinque sfere. Sono quasi tutte rosse quelle che si girano per lei e, tra queste, il primo ad attaccare è Gianluigi Nuzzi. Il noto conduttore esordisce infatti palesando subito il suo pensiero sulla Marchi: “Ritengo Wanna Marchi non solo la regina delle truffe.. – poi aggiunge – Lei ha diritto a rifarsi una vita ma questo non devo dirlo io ma la giustizia, – e continua – però devo dire che quello che ha fatto nei confronti dei bisognosi è irrecuperabile. Io avrei dedicato tutti i soldi che avevo a recuperare queste persone che magari le dicevano che avevano un figlio malato di tumore, che avevano perso la casa…” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Wanna Marchi a Live non è la D’Urso
Wanna Marchi ospite a “Live – Non è la d’Urso” nella puntata di lunedì 2 dicembre 2019 contro le 5 sfere. Le ex televenditrice è pronta a sfidare le cinque sfere e a rispondere alle domande degli sferati che sicuramente avranno da ridire sul suo “passato” e per i problemi legati alla sua attività che l’hanno portata ad essere denunciata e poi arrestata. La Marchi, infatti, è stata condannata a 9 anni e sei mesi con la figlia Stefania Nobile. La permanenza in carcere non è stata affatto facile come ha raccontato Wanna a Gabriele Parpiglia durante una puntata di “Seconda Vita”: “in carcere han provato in tutti i modi, in tutte le maniere a farci suicidare. Suicidatevi voi, pezzi di m…a”.
Wanna Marchi: “in carcere abbiamo rischiato la vita”
Wanna Marchi a Seconda Vita ha raccontato la terribile esperienza vissuta in carcere dove lei e la figlia Stefania Nobile sono state accolte coi mitra: “in carcere ci hanno accolto con i mitra e non ci hanno curato a dovere e abbiamo rischiato la vita”. La televenditrice vorrebbe però voltare pagina: “abbiamo truffato, abbiamo accettato la pena”, ma in Italia lei e la figlia sono ancora odiate. Per questo motivo la Marchi ha deciso di cambiare paese e si è trasferita con la figlia in Albania: “ci ha ridato una nuova dignità. L’Italia ci odia ma noi abbiamo pagato il nostro debito con la giustizia e non abbiamo paura di nessuno. Se il diavolo ci incontra, si sposta”. In Albania la Marchi ha ricominciato a vivere, ma ha anche rivelato di essere pronta a tornare ad occuparsi del settore della cosmesi: “sto creando altre creme e profumi da mettere sul mercato”.
Wanna Marchi e Stefania Nobile: “Volevano che ci suicidassimo, ma noi ce l’abbiamo fatta”
Mamma e figlia sono un fiume in piena ai microfoni di Seconda Vita di Gabriele Parpiglia. “L’Italia ci odia” dicono a gran voce le ex regine delle televendite che, dopo aver scontato la pena, sono state costrette a cambiare vita e città. In Albania Wanna Marchi e Stefania Nobile hanno cominciato una ‘seconda vita’ visto che in Italia erano ancora marchiate: “nessuno ci faceva più lavorare e noi ne avevamo bisogno. Siamo arrivate in Albania per caso, trovando una terra ospitale che ci ha permesso di essere quello che siamo: brave imprenditrici”. Gli anni del carcere però sono ancora impressi nella mente della Marchi e della figlia che rivelano: “volevano che ci suicidassimo, ma noi ce l’abbiamo fatta. In carcere ci hanno accolto con i mitra, non ci hanno curato a dovere e abbiamo rischiato la vita”.
