Washington Post, la nuova linea di Bezos fa scoppiare le dimissioni del capo editoriale
Jeff Bezos, proprietario del Washington Post, ha deciso di imprimere un’impronta decisiva sul giornale. Come riportano le agenzie di stampa, ha annunciato che le sezioni editoriali del quotidiano si concentreranno esclusivamente sulla difesa delle “libertà personali” e sull’economia del “libero mercato”. Secondo Bezos, le opinioni che si discostano da questi principi non avranno più voce.
Washington Post un’inversione di rotta shock per un’istituzione storica
Questa mossa sorprendente, cambia radicalmente il corso delle tradizioni editoriali del Post. Il giornale acquisito da Bezos nel 2013 ha visto negli anni un crescente coinvolgimento da parte di Bezos nelle scelte editoriali del giornale. Non è la prima volta che Bezos interviene sulle scelte editoriali. Prima delle elezioni presidenziali di novembre scorso, aveva interrotto una tradizione decennale,di supporto a un candidato, negando il suo sostegno a Kamala Harris.
Una decisione che ha sorpreso molti e ha suscitato critiche all’interno della stessa redazione. Bezos, che in passato ha criticato apertamente l’amministrazione Trump, sembra aver modificato il suo approccio nei confronti del neopresidente. Addirittura, la sua presenza in prima fila alla cerimonia di insediamento di Joe Biden il 20 gennaio ha suscitato commenti in merito a una crescente simpatia verso la nuova amministrazione, nonostante il suo storico disaccordo con Trump.
Washington Post, la crescente influenza di Bezos e le reazioni interne
La decisione di Bezos ha avuto conseguenze immediate. David Shipley, il capo della sezione editoriale, ha rassegnato le sue dimissioni, esprimendo disaccordo con la nuova linea impostata dall’editore. Anche Jeff Stein, capo della sezione economia del giornale, ha criticato aspramente l’ingerenza di Bezos.
Pur non avendo subito interferenze dirette nelle pagine economiche, Stein ha fatto sapere che non esiterebbe a dimettersi se l’influenza di Bezos dovesse estendersi a quella sezione. Le dimissioni hanno coinvolto anche Ann Telnaes, la vignettista del giornale, che ha deciso di lasciare il Post dopo che la direzione aveva rifiutato una sua vignetta in cui criticava Bezos per il suo tentativo di “ingraziarsi” Donald Trump.
