Mentre tutta l’Ucraina continua ad essere territorio di scontri tra Kiev e Mosca, i riflettori internazionali sono puntati sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa e già teatro di alcuni scontri nelle primissime fasi del conflitto. Attualmente la centrale, dopo quegli scontri, è sotto il controllo della Russia, che la presidia pur non utilizzandola per produrre energia e nei gironi scorsi tre droni l’hanno presa d’assalto, danneggiandone la struttura.
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Secondo le rilevazione degli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che tengono sotto controllo in prima persona la situazione nella centrale di Zaporizhzhia, i droni hanno “preso di mira le installazioni di comunicazione e le apparecchiature di sorveglianza”, e danneggiato il tetto dell’edificio proprio in corrispondenza del reattore nucleare (che, pur non producendo energia, è attivo per ragioni di sicurezza). Ignoto chi abbia inviato i droni esplosivi, con Kiev che in una nota sottolinea di non essere “coinvolta in alcuna provocazione armata” nella regione di Zaporizhzhia, accusando “lo stato aggressore“; e Mosca che, dall’altro lato, condanna la “provocazione molto pericolosa” messa in atto dal “regime di Kiev [che] continua le sue attività terroristiche”.
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Grossi (Aiea): “Nessuno trarrebbe benefici dal distruggere la centrale di Zaporizhzhia”
A dare un’immagine più nitida e preoccupante di quanto accaduto a Zaporizhzhia è proprio l’Aiea, per voce del suo direttore generale Rafael Grossi, interpellato da RaiNews, che parla di una “azione militare” che ha “preso di mira” la centrale e che rappresenta “anche una chiara violazione dei principi fondamentali di protezione dell’impianto”. Conferma che i droni fossero tre e che “uno ha colpito il tetto di uno dei reattori”. Grossi sottolinea che si tratta di “un’azione militare gravissima“, peraltro “pianificata”, invitando gli attori coinvolti a “dare una risposta chiara”, anche per mezzo delle Nazioni Unite.
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Un gesto, secondo Grossi, gravissimo perché “nessuno può beneficiare o ottenere vantaggi militari o politici da un attacco contro un impianto nucleare”, mentre l’unica conseguenza è aumentare il “rischio di incidenti nucleari“. L’Aiea, però, non prende posizione sulle responsabilità dell’attacco a Zaporizhzhia, e mentre Grossi si limita a sottolineare che “è un attacco reale, non una fake news” e che non gli interessa “commentare le accuse incrociate”, gli ispettori sul campo hanno rilevato solamente i soldati russi sparare contro un drone che è poi “esploso vicino all’edificio”.