Lettera del card. Zuppi a tutti i vescovi italiani per pregare e indire Messe per la pace “disarmata e disarmante”: gli appelli della Chiesa di Papa Leone
IL MONDO HA BISOGNO DELLA PACE: L’INVITO DELLA CHIESA ITALIANA PER PREGHIERE E SANTE MESSE
Una breve ma intensa lettera è stata inviata dal Presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi, a tutti i vescovi delle Diocesi italiane e ai responsabili delle comunità ecclesiali, facendo riferimento centrale all’invito di Papa Leone XIV nel suo primo messaggio dopo l’elezione in Conclave: «serve intensificare la preghiera per una pace disarmata e disarmante». L’iniziativa della Chiesa Italiana arriva la settimana dopo il Giubileo dei Giovani e nei giorni in cui si celebrano gli 80 anni dalle bombe atomiche sul Giappone: come scrive l’arcivescovo Zuppi, il momento è sempre più drammatico in larga parte del mondo, con dimostrazioni quotidiane di morte, violenza e odio.
Da qui l’invito della CEI in tutte le prossime celebrazioni – già da questa settimana – per un appello di pace secondo quanto stabilito dai vari formulari liturgici: «le nostre comunità sono invitate a chiedere al Re della Pace» di tenere lontane le lacrime della guerra e gli orrori dall’umanità di oggi e di domani. Zuppi fa intuire nella lettera ai vescovi italiani che ben presto giungeranno indicazioni per momenti specifici da vivere in maniera corale nelle singole Chiese locali, ma nel frattempo l’invito è a dedicare tutte le prossime Sante Messe seguendo i formulari del Messale delle celebrazioni “per la pace e la giustizia”, assieme a quelle “in tempo di guerra e disordini”.

Anche nella preghiera quotidiana, dalle lodi ai vespri, l’invito della Chiesa italiana è di inserire la richiesta e l’intercessione al Signore per donare la pace a tutti i popoli, oltre che organizzare a livello di Diocesi e parrocchie eventuali momenti di adorazione e preghiera per la pace.
LA LETTERA DI ZUPPI E IL MESSAGGIO DEL PAPA: LA PROPOSTA DI PACE E FRATERNITÀ (A 80 ANNI DALLE BOMBE ATOMICHE)
La lettera scritta dal Presidente Zuppi nella giornata del 6 agosto 2025 vedrà l’applicazione delle preghiere e celebrazioni per “il tempo di guerra” che viviamo già dalle Sante Messe del prossimo weekend e non viene al momento indicato un “termine” di tale indicazione: ciò significa l’estrema serietà e drammaticità di un momento storico che la Chiesa Italiana, in unità con il Vaticano, intendono affrontare non lasciando solo il proprio popolo.
L’invito della Conferenza Episcopale Italiana a tutte le Diocesi del Paese si unisce al forte messaggio di speranza e di pace che il Santo Padre ha rivolto in questi giorni, sia durante la celebrazione del Giubileo con tutti i giovani chiamati a Roma, e sia in occasione degli 80 dallo sgancio delle bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki. «La vera pace esige il coraggio di deporre le armi», specie quelle che possono causare una catastrofe mondiale «indescrivibile».
Così scriveva Papa Leone XIV nel messaggio inviato per gli 80 dalla tragedia nucleare in Giappone, e così ha poi ribadito nell’udienza generale del 6 agosto: «dialogo e fraternità vincano sulla minaccia reciproca di distruzione». È proprio sul concetto di “fratellanza” che si permea l’intera speranza di pace incarnata dalla cristianità: Papa Leone non fa che testimoniare il Vangelo di Gesù dove il Figlio di Dio richiama alla piena fraternità umana che deriva dal riconoscersi tutti figli dell’unico Padre.
Una pace che possa essere senza armi e che possa “sconvolgere” un mondo invece ossessionato da violenze e soprusi: il dialogo offerto dalla Santa Chiesa di Cristo, che non significa il mancato giudizio sulle storture che ancora oggi divampano nel mondo, è il punto di partenza di un Pontefice che non intende desistere dal suo costante appello alla speranza globale.
