Il cardinale Matteo Zuppi ha aperto nelle scorse ore la sessione invernale del Consiglio permanente della Cei, i cui lavori si protrarranno fino a mercoledì. Il suo discorso si è concentrato su diversi temi: dalla mafia con il recente arresto di Matteo Messina Denaro alla crisi economica che sta creando numerosi problemi alle famiglie italiane, fino alle condizioni delle nuove generazioni nella società.
“Ci dobbiamo interrogare su una società non accogliente verso i giovani. Perché accoglienza è parola chiave e spesso si ha paura di accogliere il futuro, che è la vita”, ha affermato come riportato da Avvenire in merito al futuro della popolazione e alle difficoltà di tante persone che lasciano il nostro Paese. “È la paura dell’accoglienza alla vita, che porta tragicamente alla soppressione di essa nel grembo della madre”. Da qui l’ennesimo “no” all’eutanasia. “Al tempo stesso abbiamo sottolineato come avanzi una cultura della morte: si risolvono i problemi eliminando le persone!”.
Zuppi: “Italia non accogliente con giovani”. Il sistema scolastico e la Chiesa
Il cardinale Matteo Zuppi ha parlato anche del contributo che la Chiesa può dare alla società e, in particolare, alla crescita dei giovani. “La scuola è il laboratorio del futuro di un Paese, in cui si prepara il domani e dove vanno investite le energie migliori e le risorse necessarie. In essi si rivela il desiderio di futuro e maggiore pressione sugli adulti perché prendano subito decisioni lungimiranti”, ha sottolineato all’apertura della sessione invernale del Consiglio permanente della Cei.
In merito ciò ha chiesto sinergia col sistema. “L’ampia rete delle scuole cattoliche dovrebbe essere percepita come un’alleata e non come una avversaria della scuola pubblica, anche creando sinergie, collaborazioni e progettualità comuni per la crescita del sistema scolastico ed educativo. In questo contesto, è importante ricordare anche il ruolo degli Insegnanti di religione cattolica, che hanno l’occasione straordinaria di intercettare le domande di senso dei ragazzi in età scolare e offrire loro chiavi di lettura importanti per tutta la loro vita”, ha concluso.