SERIE A TABELLINI 19^ GIORNATA/ Assist, marcatori, sostituzioni, ammoniti, espulsi. Sampdoria-Juventus 1-2 (domenica 10 gennaio 2016)

- La Redazione

Serie A, tabellini delle partite della 19^ giornata: assist, marcatori, sostituzioni, ammoniti, espulsi. Gli anticipi e gli incontri di oggi (domenica 10 gennaio 2016)

pallone_rete (INFOPHOTO)

Non si ferma la rincorsa della Juventus di Allegri, che ottiene la nona vittoria consecutiva battendo la Sampdoria al Ferraris per 2 a 1, non senza però soffrire, soprattutto nel finale quando la formazione di Montella ha creduto nella rimonta, ma l’ha soltanto sfiorata. Il primo tempo si era concluso con la formazione bianconera in vantaggio per 1 a 0, ancora una volta è stato Paul Pogba a togliere le castagne dal fuoco al club di Allegri: il campione francese, con un controllo di palla perfetto ha prima disorientato Cassani (5) che si è perso la marcatura e poi ha calciato al volo, sorprendendo Viviano che non ha avuto il tempo per reagire e intercettare la conclusione. Inizio decisamente convincente per la formazione di Allegri che prende subito le redini del gioco, tuttavia per vedere il primo tiro in porta occorrerà aspettare il 16′ con la conclusione di Hernanes ribattuta da Viviano. Sessanta secondi più tardi, il gol di Pogba che sblocca il risultato. La gara sembra in discesa per la Juve, ma i padroni di casa non si danno per vinti e si portano alla ricerca del pari, bene Cassano ed Eder che si rivelano propositivi in fase offensiva ma non riescono a scalfire il muro alzato dalla difesa bianconera. Al 40′ blucerchiati pericolosi su calcio di punizione, ma la conclusione di Fernando si arresta sulla barriera. Un giramento di testa mette KO Soriano che è dunque costretto a lasciare il campo. A inizio ripresa arriva il raddoppio di Khedira che, innescato da Dybala, fa passare il pallone tra le gambe di Viviano e firma la rete dello 0-2. I tre punti sembrano in cassaforte per la Juve che sfiora il terzo gol con Morata che colpisce di testa il pallone, baciando il palo. Ma l’undici di Allegri non riesce a evitare un piccolo calo di tensione e così la Samp rientra in partita con Cassano che, al primo gol stagionale, accorcia le distanze. Nei minuti successivi i blucerchiati sfiorano anche il pari prima con Fernandez che dal limite libera il palo con la palla che esce di pochissimo a lato. I bianconeri soffrono e chiudono in calando, nel recupero – quando viene espulso Moisander per un brutto fallo su Zaza – straordinario salvataggio sulla linea di Chiellini che all’ultimo secondo, sugli sviluppi di un corner, blinda il risultato e consente alla Juventus di uscire vittoriosa dal campo. In classifica i bianconeri salgono così al secondo posto, agganciando l’Inter a quota 39 punti, a due sole lunghezze dal Napoli campione d’inverno. La Sampdoria rimane ferma a 23 punti, al tredicesimo posto.

Bella ed importante vittoria per l’Empoli che riesce ad espugnare l’Olimpico di Torino grazie al gol realizzato da Maccarone che al 56′ ha deciso la sfida, costringendo i padroni alla terza sconfitta consecutiva e permettendo ai toscani di conquistare la quinta vittoria nelle ultime sei partite e di terminare il girone d’andata con ben 30 punti. La squadra di Ventura era scesa in campo con la convinzione e la grinta giusta iniziando meglio l’incontro, al 5′ Baselli appoggia indietro a Martinez che ha calciato verso la porta, trovando una deviazione della difesa che ha però permesso a Bruno Peres di ricevere palla indisturbato in area di rigore ma il pallonetto del brasiliano non ha trovato alcun compagno al centro. Al 12′ ancora lo scatenato Bruno Peres, dopo aver saltato alla grande Mario Rui, ha messo dentro un ottimo cross sul quale Martinez riesce solamente a prolungare in una zona dove non c’erano compagni pronti a colpire. Al 15′ i granata hanno la prima grande occasione da rete che nasce da un lungo lancio di Benassi che, sfruttando uno svarione di Barba, permette a Martinez di presentarsi indisturbato davanti a Skorupski ma l’attaccante fallisce clamorosamente calciando addosso all’estremo difensore polacco in disperata uscita. Dopo aver sofferto l’aggressivo avvio di gara dei padroni di casa, l’Empoli riesce a reagire al 23′ quando Saponara serve Maccarone il cui tiro di prima intenzione sfiora il palo della porta difesa da Padelli. Dopo questa conclusione gli ospiti crescono esponenzialmente riuscendo a prendere le redini del gioco in mezzo al campo grazie al sempre illuminato Paredes e ad un Mario Rui in giornata di grazia che al 31′ scheggia la traversa con un calcio di punizione magistrale e con un ottima iniziativa al 34′ conclusa con un cross rasoterra che ha trovato Maccarone tutto solo in area di rigore ma in questa occasione il capitano toscano ha sbagliato, calciando debolmente di sinistro. Dopo la doppia occasione per gli uomini di Giampaolo, il Torino reagisce e, grazie ad un altro lancio lungo proveniente dalla retroguardia, riescono ad innescare al 42′ ancora una volta la velocità di Martinez che si è nuovamente presentato da solo davanti alla porta empolese che però ha clamorosamente fallito calciando a lato dello specchio. Il primo tempo si conclude con un bel tiro di Zielinski che al 45′ ha costretto Padelli ad un ottimo intervento in tuffo che sancisce la chiusura della prima frazione di gioco. La ripresa si apre senza sostituzioni e con un Torino voglioso di conquistare i tre punti che al 48′ con una buona incursione di Benassi che però ha tirato fuori da dentro l’area di rigore. Al 51′ c’è forse la svolta dell’incontro perchè il doppio cambio deciso da Giampaolo che richiama i deludenti Buchel e Livaja per mandare in campo Croce e Pucciarelli. Dopo una buona iniziativa al 54′ di Martinez che è bravo a liberarsi ma che conclude debolmente agevolando l’intervento del sempre sicuro Skorupski, l’Empoli riesce a rompere l’equilibrio al 56′ quando Maccarone avvia una combinazione con Pucciarelli, il cui passaggio viene deviato involontariamente da Gazzi finendo a Maccarone che davanti a Padelli non sbaglia segnando con un rasoterra che si è infilato sotto le gambe dell’estremo difensore granata. Al 60′ Ventura corre ai ripari mandando in campo Zappacosta al posto dell’ammonito Molinaro e spostando Bruno Peres sulla fascia sinistra. Al 61′ però sono ancora gli ospiti a sfiorare il raddoppio con Saponara che, pescato in area dall’ottimo Maccarone, perde l’attimo facendosi chiudere lo specchio dal reattivo Padelli. Al 68′ Maxi Lopez entra al posto di Belotti fischiato dai propri tifosi al momento della sostituzione. I padroni di casa provano a reagire ma riescono a farlo più con i nervi che non con la manovra che stenta a decollare, allora è Bruno Peres a provare al 69′ un azione personale che conclude con un potente tiro che Skorupski è bravo a deviare sopra la traversa. All’81’ il neo-entrato Zappacosta è abile nel rubare palla a Mario Rui, ad entrare in area di rigore ma il suo cross rasoterra, deviato da Costa verso la propria porta, è messo in calcio d’angolo dal reattivo Skorupski, bravissimo a deviare d’istinto quello che sarebbe stato un clamoroso autogoal. C’è ancora tempo per un tentativo all’88’ di Paredes dalla lunga distanza che sfiora il palo. Finisce così, dopo cinque minuti di recupero, con la vittoria di musura dell’Empoli che si lancia definitivamente nelle zone nobili della classifica. Pesante situazione invece per il Torino alla terza sconfitta consecutiva e contestata dal proprio pubblico.

Il Palermo sbanca il Bentegodi nella diciannovesima giornata del campionato di Serie A 2105-2016; finisce 0-1 e gli scaligeri chiudono il girone di andata senza vittorie, sempre più ultimi in classifica. Decide il gol di Franco Vazquez al 27 minuto su assist di Jajalo; sorride Davide Ballardini, il cui esonero è rientrato nei giorni scorsi, ora il tecnico ha più di un argomento per riuscire a chiudere il suo campionato. Partita comunque bella: il Verona, che ha effettuato tutte le sostituzioni, ci ha provato come si evince dalle quattro ammonizioni comminate ai giocatori del Palermo (due per gli scaligeri, le due punte Toni e Pazzini) ma non ha trovato la via del gol anche per lottima prova di Sorrentino. Anche il Palermo ha utilizzato tutti i cambi: da segnalare a un minuto dal 90 lesordio in maglia rosanero per Bryan Cristante, che ha preso il posto di Trajkovski.

Il Genoa sconfigge l’Atalanta per 2-0 a Bergamo e scaccia la crisi, facendovi invece entrare l’Atalanta. Partono meglio, però, i padroni di casa che si rendono pericolosi dopo pochi minuti con un tentativo aereo di Grassi. La gara stenta a decollare e soprattutto nella prima mezzora si rischia il sonno, se non fosse per qualche spunto offerto da D’Alessandro e Gomez. Il Grifone comunque si difende bene e non rischia. Nel finale di frazione gli ospiti si fanno vedere dalle parti di Sportiello con un tiro velenoso di Rincon dal limite, un difensore nerazzurro devia e la palla si schianta sulla traversa. Durante l’intervallo Gasperini decide di lasciare in panchina Suso e al suo posto inserisce Diego Capel; il grifone riparte meglio nella ripresa, pur non creando granchè. Durante il secondo tempo c’è spazio anche per Dzemaili, il cui ingresso cambia realmente la partita: l’ex Napoli, infatti, al settantottesimo trova il vantaggio con un gol di mancino al volo su un cross di Rincon. L’Atalanta crolla ma si getta in avanti; il Genoa ne approfitta e punisce la dea in contropiede con una conclusione di precisione da parte di Pavoletti sull’assist di Laxalt: 0-2, tre punti al grifone.

Un’esibizione di tecnica, talento e affidabilità. Psicologica e di tenuta collettiva. Il Napoli stacca il biglietto da prima della classe, al traguardo intermedio d’Inverno, con una manita in faccia al povero Frosinone, travolto dall’entusiasmo dell’ambiente azzurro. Che si accende sul gol di Berardi a San Siro, quando capisce che il titolo di metà campionato è a disposizione, poco prima del fischio d’inizio al Matusa; un titolo, appunto, quello di Campione d’Inverno, che mancava dalla stagione 1989/90, anno dell’ultimo Tricolore partenopeo. Allora fu Maradona a guidare i compagni verso la gloria, stavolta ci pensano il connazionale Higuain capocannoniere con 18 gol in 19 giornate ed Hamsik, tornato il campione di qualche anno fa. Ma anche Mertens, imprendibile; Koulibaly, marmoreo; Gabbiadini, mirabile. E ci fermiamo qui, ma sono tanti i singoli a meritare applausi per quanto concerne gli azzurri. La storia del match, riletto dopo il 90, è semplice: l’avvio, con il Frosinone che combatte la paura pressando a tutto campo, è combattuto; ma l’illusione dura poco per Dionisi e compagni, fino al gol di Albiol sull’unico vero errore di reparto della squadra di Stellone. Che poi pagherà dazio contro Higuain, per via di un fallo ingenuo di Crivello che provoca il rigore del 2-0. I 3 sigilli della ripresa invece sono tutto merito degli azzurri: Hamsik, con un tiro sul primo palo; ancora Higuain, con uno slalom alla Messi; infine, Gabbiadini, che decide di imbucare il pallone all’incrocio, da fermo, chiudendo i conti. Resto solo il tempo per ammirare l’azione di squadra-tipo per il gioco del calcio, ovvero i 5 tocchi che da centrocampo e di prima portano Sammarco a segnare il 5-1. Ma a quel punto la festa dei tifosi napoletani è già iniziata.

L’Inter cade a San Siro per la seconda volta consecutiva: il Sassuolo vince 1-0 nella diciannovesima giornata di Serie A. Nel primo tempo le due squadre creano tanto ma non riescono a segnare. Inizia l’Inter che in 5′ sfiora per due volte la rete del vantaggio. Al 3’Medel lancia Icardi verso la porta di Consigli: Acerbi e Peluso si fanno bucare dall’argentino che però non centra il bersaglio grosso a tu per tu con il portiere avversario. Poco dopo una triangolazione tra Perisic, Icardi e Ljajic manda quest’ultimo al tiro all’altezza del dischetto: pallone incredibilmente sul fondo. Il Sassuolo prova ad uscire dal proprio guscio e si scuote con una punizione velenosa di Sansone deviata in corner da Handanovic. Ma al 18′ è ancora l’Inter a rendersi pericolosa con un colpo di testa dello sprecone Ljajic, che su cross di Nagatomo fallisce il facile 1-0. Al 20′ serve un super Handanovic per evitare la clamorosa rete degli emiliani: Duncan lascia partire un traversone a rientrare dalla sinistra per l’inserimento perfetto di Missiroli che, in area piccola, trova il tap-in vincente. Sembra fatta ma Handanovic riesce in qualche modo a salvare il risultato con una parata miracolosa. Nel finale di tempo Consigli imita il collega nerazzurro salvando un bel destro a giro di Ljajic. Nella ripresa il copione non cambia. L’Inter attacca e crea tantissime palle gol ma Consigli para l’imparabile. Splendidi e ancora decisivi gli interventi dell’estremo difensore neroverde all’84’ su Ljajic e all’88’ su Jovetic. Lo stesso Ljajic al minuto 76 fallisce l’ennesima occasione a pochi passi dalla porta spedendo sul fondo un facile pallone da spingere soltanto in rete. Il Sassuolo, fortunato per non aver incassato gol nonostante le tante chance concesse agli avversari, si è fatto vedere con Floro Flores all’81’: grande spaccata dell’attaccante e altrettanto ottima la risposta di Handanovic. La beffa per l’Inter arriva nel finale quando Defrel viene atterrato in area da Miranda: per Doveri non ci sono dubbi. Calcio di rigore per il Sassuolo. Dal dischetto Berardi buca Handanovic e regala tre punti insperati e, per quanto visto in campo, immeritati agli emiliani.

Termina sul risultato di 1-3 la sfida valevole per il diciannovesimo e ultimo turno d’andata del campionato tra Fiorentina e Lazio. Le firme sono state effettuate tutte nei minuti di recupero; Keita nel primo tempo e Milinkovic, Roncaglia e Anderson nel secondo. Vittoria che vale ai bianco-celesti di sorpassare momentaneamente l’Atalanta e di arrivare a pari punti con l’Empoli. I viola invece perdono l’occasione di dichiararsi campioni d’inverno. Esclusione importante ad inizio partita per Sousa che lascia in panchina Ilicic, ancora un po’ acciaccato dalla partita contro il Palermo. Allenatore portoghese che deve fare a meno anche di Bernardeschi squalificato. Dalla parte opposta Pioli lascia in panchina Anderson per far spazio a Keita. La partita inizia a ritmi lenti con le due squadre molto concentrate e corte in campo, ne vale lo spettacolo. Dopo quattro minuti Mati Fernandez su calcio di punizione va vicinissimo al vantaggio casalingo ma il suo tiro finisce a lato di poco. A due minuti dalla mezz’ora Keita si ritrova davanti a Tatarusanu da posizione defilata e gli calcia addosso sprecando una potenziale occasione. Basta aspettare un minuto e ne arriva un’altra: Milinkovic che recupera un buon pallone da posizione favorevole e calcia da dentro l’area; palla che termina sul fondo. Sempre il serbo pericoloso da angolo qualche minuto dopo ma il suo tentativo è salvato da Astori sulla linea. A tempo praticamente scaduto si sblocca la partita: sull’ennesimo pallone recuperato dalla linea d’attacco ospite, Djordjevic serve in area Keita che, con un perfetto inserimento, effettua un perfetto diagonale alle spalle del portiere. Vantaggio che sciocca i giocatori di casa che iniziano la ripresa un po’ timorosi. Al sessantatreesimo sempre Mati calcia di prima un pallone servitogli da Alonso ma il suo tiro non è preciso. Dieci minuti più tardi entra Rossi in campo e col suo sinistro prova a rendersi pericoloso ma Berisha, ben posizionato, devia e allontana. Negli ultimi dieci minuti il match diventa incandescente. Matri all’ottantaseiesimo si divora, tutto solo, l’occasione che avrebbe potuto chiudere la partita calciando in bocca a Tatarusanu. Due minuti dopo è il portiere avversario a salvare la porta negando a Rossi la gioia del primo gol in campionato. Prima gioia in Serie A che arriva invece per Milinkovic-Savic che, nel secondo minuto di recupero, raccoglie la palla in area e insacca alle spalle del portiere. Sembra finita la partita ma non lo è affatto. Berisha decide di regalare speranze ai viola mettendo in porta un tiro dalla lunga distanza di Roncaglia. In un finale pazzesco ci pensa Felipe Anderson a calmare le acque al sesto di recupero sull’assist calibrato di Candreva. (Francesco Gallo) 

Il Carpi ha decisamente approcciato alla grande il 2016: dopo aver fermato la Lazio all’Olimpico di Roma, la compagine di Fabrizio Castori tra le mura amiche del Braglia ha battuto l’Udinese per 2 a 1, ottenendo così tre punti importantissimi in chiave salvezza, mentre la formazione di Colantuono si ferma dopo due vittorie consecutive. Nel primo tempo i padroni di casa avevano chiuso in vantaggio per 1 a 0 sull’Udinese, grazie al gol realizzato da Pasciuti – il primo in Serie A per lui – su assist di Bianco al 26′. L’undici di Castori è messo molto bene in campo e che non sbaglia alcun movimento, l’esatto contrario della squadra di Colantuono che gioca senza idee e affidandosi ai singoli, come Widmer che in più frangenti è riuscito a fermare gli avversari nell’uno contro uno. Per quanto riguarda le occasioni da gol, da segnalare il tentativo di Théréau al 16′ con una conclusione che ha costretto Belec all’interno, pochi minuti più tardi ci ha pensato Zaccardo a impegnare Karnezis che devia il pallone col piede. Nella ripresa ci si aspetta sicuramente una reazione da parte dell’Udinese, Colantuono non se ne sta con le mani e nella ripresa inserisce Di Natale e Zapata nel tentativo di scuotere la squadra e cambiare le carte in tavola, ma è sempre Théréau, all’inizio del secondo tempo, a impensierire Belec. Gli ospiti provano a prendere l’iniziativa, con il Carpi che lascia fare, preferendo giocare di rimessa e affidarsi al contropiede, si rivelerà la mossa vincente perché prima il nuovo entrato Lasagna che viene chiuso da Danilo un attimo prima di calciare a rete, poi al 70′ lo stesso Lasagna si inventa l’assist per il 2-0 di Lollo che sembra chiudere la contesa. Invece i ragazzi di Castori si rilassano troppo e l’Udinese ne approfitta per accorciare le distanze al 72′ con Zapata, anche lui appena entrato, che riapre il match. L’Udinese sfiora anche il pari con Badu che all’82’ colpisce il palo sugli sviluppi di una mischia furibonda nell’area piccola del Carpi. Nel finale i padroni di casa sfiorano il 3-1, Mbakogu serve Lasagna che, davanti a Karnezis, manca di un soffio l’impatto col pallone. Nonostante l’occasione sfumata, il Carpi riesce comunque a portare in cassaforte i tre punti. (Stefano Belli) 

MARCATORI:  26′ Pasciuti (Carpi), 70′ Lollo (Carpi), 72′ Zapata (Udinese).

CARPI (4-4-1-1): Belec; Letizia, Gagliolo, Romagnoli, Zaccardo; Pasciuti, Cofie, Bianco (51′ Lasagna), Di Gaudio (66′ Crimi); Lollo; Mbakogu (91′ Suagher). All.: Fabrizio Castori.

UDINESE (3-5-2): Karnezis; Felipe, Danilo, Piris; Ali Adnan, Fernandes (82′ Marquinho), Lodi, Badu, Widmer (63′ Zapata); Thereau, Perica (52′ Di Natale). All.: Stefano Colantuono.

ARBITRO: Michael Fabbri.

AMMONITI: Piris (Udinese), Suagher (Carpi).

 

MARCATORI: 45+1′ Keita (L), 90+2′ Milinkovic (L), 90+4′ Roncaglia (F), 90+6′ Anderson (L).

FIORENTINA (3-4-2-1): Tatarusanu; Roncaglia, Rodriguez, Astori; Blaczszykowski (54′ Pasqual), Vecino, Badelj (59′ Ilicic), Alonso; Mati Fernandez (74′ Rossi), Valero; Kalinic. ALL: Sousa.

LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko, Mauricio, Hoedt, Radu (76′ Braafheid); Milinkovic, Biglia, Parolo; Candreva, Djordjevic (64′ Matri), Keita (87′ Anderson). ALL: Pioli.

AMMONITI: 19′ Rodriguez (F), 22′ Mauricio (L), 42′ Valero (F), 48′ Parolo (L), 69′ Hoedt (L), 73′ Konko (L), 90+4′ Pasqual (F).

ESPULSI: nessuno.

19′ Albiol, 30′ e 60′ Higuain, 59′ Hamsik e 71′ Gabbiadini (N), 81′ Sammarco (F) 

Zappino, Crivello, Blanchard, Diakitè, Ciofani M., Kragl (dal 62′ Chibsah), Gucher, Sammarco, Paganini (dal 57′ Tonev), Ciofani D., Dionisi (dal 67′ Soddimo). All. Stellone

Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic, Allan, Jorginho, Hamsik (dal 78′ Chalobah), Callejon (dal 74′ El Kaddouri), Higuain (dal 65′ Gabbiadini), Mertens. All. Sarri

Tagliavento di Terni  

Blanchard e Dionisi (F) – Hysaj (N)

 

Marcatore: 95′ rig. D. Berardi

Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Medel (89’Guarin), Kondogbia (85’Jovetic); Perisic (63’Palacio), Icardi, Ljajic. A disp.: Montoya, Juan Jesus, Ranocchia, Telles, Biabiany, Manaj, Carrizo, Gnoukouri, Santon. All.: Mancini.

Consigli; Vrsaljko, Paolo Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan (83’Biondini); D. Berardi, Falcinelli (71’Defrel), N. Sansone (80’Floro Flores). A disp.: Pomini, Pegolo, Ariaudo, Laribi, Politano, Gazzola, Longhi, Antei, Fontanesi. All.: Di Francesco.

Doveri

34′ Murillo (I), 67′ P.Cannavaro (S), 82′ Magnanelli (S), 93′ Miranda (I)

Marcatore: 27’ Vazquez

Gollini; Sala, Moras, Helander, Souprayen; Ionita (86’ Fares), Viviani, Hallfredsson (64’ Juanito Gomez), Wszolek (46’ Emanuelson); Pazzini, Toni (Rafael A., F. Coppola, Bianchetti, Checchin, Winck, Jankovic, Zaccagni) Allenatore: Luigi Delneri

Sorrentino; Goldaniga, G. Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Hiljemark, Jajalo (75’ Chochev), Lazaar; Vazquez, Trajkovski (89’ Cristante); Gilardino (85’ Djurdjevic) (Colombi, Alastra, Arteaga, Brugman, Pezzella, Pirrello, Quaison, Rispoli, Struna). Allenatore: Davide Ballardini

Arbitro: Luca Banti

Ammoniti: Goldaniga (P), Jajalo (P), Pazzini (V), Toni (V), Vazquez (P). Chochev (P), Morganella (P)

 

Dzemaili al 34’, Pavoletti al 36’ s.t.

Sportiello; Bellini (dal 27’ s.t. Monachello), Toloi, Paletta, Brivio; Grassi (dal 26’ s.t. Migliaccio), Cigarini, Kurtic (dal 38’ s.t. Estigarribia); D’Alessandro, Denis, A. Gomez. (Radunovic, Bassi, Conti, Cherubin, Stendardo, Masiello, Dramé, Ranieri, Estigarribia). All. Reja.

Perin; Munoz, Burdisso, Izzo; Ansaldi, L. Rigoni (dal 24’ s.t. Dzemaili), Tachtsidis, Rincon, Laxalt; Suso (dal 1’ s.t. Capel), Pavoletti. (Lamanna, Donnarumma, De Maio, Marchese, Ntcham, Gakpé, Lazovic, Pandev). All. Gasperini.

Guida di Torre Annunziata.

Ammoniti: Paletta (A), D’Alessandro (A), Izzo (G)

17′ Pogba (J), 47′ Khedira (J), 64′ Cassano (S)

Viviano; Cassani, Moisander, Zukanovic, Regini; Soriano (37′ Ivan), Fernando, E. Barreto (73′ Muriel); Carbonero, Cassano, Eder (85′ A. Rodriguez). All.: Vincenzo Montella.

Buffon; Rugani, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (65′ Cuadrado), Khedira, Hernanes, Pogba, Evra; Morata (77′ Zaza), Dybala (89′ Padoin). All.: Massimiliano Allegri.

Paolo Silvio Mazzoleni.

Bonucci (J), Pogba (J), Cassani (S), Hernanes (J), Khedira (J), Carbonero (S).

94′ Moisander (S).

2′ primo tempo, 4′ secondo tempo.

 

Maccarone 11′ s.t.

Padelli; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Bruno Peres, Benassi (Vives 36′ s.t.), Gazzi, Baselli, Molinaro (Zappacosta 15′ s.t.); Belotti (Maxi Lopez 24′ s.t.), J. Martinez. A disp. Ichazo, Castellazzi, Gaston Silva, C. Bovo, Prcic, Jansson, Avelar, Quagliarella. All. Ventura.

Skorupski; Laurini, Costa, Barba, Mario Rui; Buchel (D. Croce 6′ s.t.), L. Paredes, Zielinski; Saponara; Maccarone (Piu 41′ s.t.), Livaja (Pucciarelli 6′ s.t.). A disp. Pugliesi, Pelagotti, Zambelli, Diousse, Krunic, Maiello, Bittante, Camporese, Cosic. All. Giampaolo.

Gervasoni.

Belotti (T), Maccarone (E), Buchel (E), Livaja (E), Molinaro (T), Barba (E), L. Paredes (E), Zappacosta (T).





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie