SCUOLA/ A Milano sfila il corteo anti-Gelmini. Organizzatori: “Siamo 30mila”, ma per le forze dell’ordine sono 10mila

- La Redazione

In piazza studenti, genitori, docenti e personale ATA

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Erano circa 30mila secondo gli organizzatori, ma in realtà 10mila per le forze dell’ordine, gli studenti, gli insegnanti, i genitori e il personale Ata scesi in piazza questa mattina a Milano per la manifestazione per il “No Gelmini day”.
Il lungo corteo, promosso dalla Rete scuole e dai collettivi universitari milanesi, è partito da Largo Cairoli e si è concluso intorno alle 13.15 davanti alla sede distaccata del Provveditorato agli Studi in via Ripamonti. La dimostrazione si è svolta in modo pacifico e tranquillo, gli unici momenti di leggera tensione si sono avuti quando alcuni studenti hanno lanciato prima un grosso petardo e poi alcune uova contro il palazzo del Provveditorato.

Al termine della mobilitazione un piccolo gruppo di studenti ha oltrepassato le transenne e ha lasciato all’ingresso del Provveditorato uno striscione con scritto: “Blocchiamo il decreto, occupiamo dappertutto. Gelmini la scuola ti ripudia. La rivolta è qui ed è appena cominciata”. Una delegazione mista professori, genitori e personale Ata è stata ricevuta dal dirigente del Provveditorato milanese Antonio Lupacchini.

Durante il corteo alcuni manifestanti, tra cui diversi con il viso mascherato, hanno acceso fumogeni colorati e vergato con lo spray scritte sui muri contro il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e il suo progetto di riforma della scuola pubblica. Altre scritte relative alla crisi di questi giorni sono apparse anche sulle vetrine di alcune banche. “Gelminator” è stata il bersaglio preferito anche dei cori e degli slogan che si sono levati per tutto il percorso dal corteo, a cui hanno partecipato anche molti genitori in compagnia di bambini anche degli asili e delle scuole elementari, molte delle quali oggi hanno subito drastici blocchi all’attività didattica.

Massiccia la presenza degli uomini delle forze dell’ordine, presenti in borghese e in assetto antisommossa.

Al termine del corteo, gli studenti e i ricercatori universitari sono rientrati nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Statale per dare vita a un’assemblea per ragionare sulle nuove iniziative di lotta da mettere in atto.
 





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