Papa Francesco / Udienza Generale, “il Signore è sempre vicino, l’uomo sia mendicante” (oggi, 19 ottobre 2016)

- La Redazione

Papa Francesco, udienza generale del mercoledì, oggi 19 ottobre 2016: news live, le parole di Bergoglio in piazza san Pietro a Roma, con omelia e S.Messa per tutti i fedeli

Papa_Francesco_Bergoglio_udienza_san_pietro Papa Francesco (Foto: LaPresse)

Nell’Udienza generale di mercoledì 19 ottobre 2018 con il suo intervento Papa Francesco ha invitato tutti i presenti che hanno partecipato alla Santa messa ed all’omelia, di pregare per tutti i sacerdoti ed i rappresentanti del clero, che non hanno visto durante la loro vita, apprezzare il loro operato. la meditazione di Papa Francesco è stata provocata dall’osservazione di come è morto San Paolo e Giovanni Battista, che hanno visto l’abbandono dei fedeli, dopo avere trascorso una vita intera in cui si sono dedicati a loro. In punto di lasciare questa terra il loro dispiacere è stato grande, come deve essere quello di tutti i prelati che hanno speso la loro esistenza in favori dei bisognosi, per poi essere lasciati soli nella sofferenza. Papa Bergoglio ha in seguito sottolineato che il grano germogliato proviene da un seme morto, che solo in questo modo dà frutti, lo stesso Gesù, morto per la nostra salvezza è rimasto solo in punto di morte, ma il Signore è vicino a tutti, come lo è stato a Giovanni Battista ed a Paolo nella loro solitudine. Gli ultimi periodi della sua vita, ha aggiunto il santo Padre, commentando l’operato di San Paolo, è stato “solo, mendicante, vittima di accanimento, abbandonato”, mostrando il significato delle parole “morire così come martiri, come testimoni di Gesù”, inoltre ha sottolineato come “è il seme che muore e dà il frutto e riempie la terra di nuovi cristiani”.

Analogamente San Paolo, spogliatosi di tutti i suoi beni è diventato un mendicante, molto lontano dalla persona ricca quale era e che il padre naturale intendeva che fosse. Ha rinnegato la sua vita terrena, gli averi, la potenza dei soldi per seguire Gesù e mettersi al servizio dei più poveri e di chi ne aveva bisogno. Papa Francesco continua e paragona quanto sopra scritto inerente al suo intervento ed all’omelia, incentrata sulla vita di San Paolo e di San Giovanni Battista, facendo presente come nelle case di riposo in cui vengono ospitati i sacerdoti più anziani, che non riescono ad avere una vita attiva nella comunità ecclesiastica, si possano trovare preti e religiosi che hanno sacrificato la loro vita per la salvezza dei fedeli e per i bisogni dei poveri. I sacerdoti i queste situazioni, pure essendo abbandonati e magari anche dimenticati dai parrocchiani a cui hanno cercato di dare la loro vita, non si sentono nè soli nè “amareggiati”, allo stesso modo di san Paolo che nonostante fosse in parte desolato dal suo stato di abbandono e per le scissioni che mostrava la chiesa, aveva in cuor suo “la certezza che il Signore è accanto a lui”. I sacerdoti a cui il Santo Padre fa visita negli ospizi per anziani e meglio ospedali in cui sono ricoverati, anche se doloranti e sofferenti per patologie talvolta dure da sopportare, sorridono e chiedono di come stanno progredendo i luoghi e le località ecclesiastiche in cui hanno lavorato, per aiutare i fedeli. Il Signore è vicino a loro e gli anziani sacerdoti, dalle loro sedie a rotelle, dai letti di dolore sorridono perché non si sentono soli, alla stregua di ciò che le scritture riportano di San Paolo.

L’interesse per la chiesa non manca negli anziani preti e mostrandolo con la brillantezza giovanile degli occhi chiedono “Come va la Chiesa? Come va la diocesi? Come vanno le vocazioni?”. Hanno infatti rinunciato alla loro vita per gli altri e saranno padri spirituali fino al momento della loro morte. Ogni tanto il Santo Padre ritorna a parlare di San Paolo che è rimasto solo e ribadisce che oltre essere stato abbandonato da tutti, è stato contrastato e ha subito l’accanimento di tutti, anche di coloro che riteneva amici ed a cui aveva fatto del bene, meno che dal Signore Gesù: “Solo il Signore mi è stato vicino!”. Questo è il compito del sacerdote che deve essere un buon pastore, senza attaccarsi ai beni materiali, ai soldi, al potere per avere vicino il Signore, al contrario il prete che non segue i fedeli e la comunità cristiana si ritroverà da solo, magari attorniato da chi aspetta la sua morte, per ottenere l’eredità. Diviene quindi un monito quello del Santo Padre a pregare per i ministri di Dio, affinché svolgano il loro mandato apostolico, senza alcuna paura, non allontanandosi dall’insegnamento divino e rimanendo fedeli a quanto promesso nell’indossare la veste religiosa e nel dichiarare la loro vocazione. Dobbiamo pregare anche perché il Signore dia loro la forza di mantenere l’impegno preso e lo rispettino fino al momento della loro morte, senza cadere nel profano desiderio di potere, di accumulare ricchezze o beni materiali. Solo in questo modo infatti non saranno soli e non si sentiranno abbandonati, ma avranno vicino la presenza del signore che dà la forza di vivere e di morire a chi si affida a lui. Duplice impegno ha richiesto il papa, da parte dei fedeli e dei sacerdoti ed una grande rassicurazioni, che nessuno sarà solo, se non si è allontanato dalla strada che il Signore ci ha insegnato.







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