FERTILITY DAY/ Opuscolo razzista? E’ bufera: ritirato dal ministero. Lorenzin, “brutta campagna anche per me” (Ultime notizie, oggi 22 settembre 2016)

- La Redazione

Fertility Day, opuscolo razzista? E' bufera: il Ministero della Salute lo ritira, Beatrice Lorenzin apre indagine. Le ultime notizie di oggi 22 settembre 2016 e gli aggiornamenti in diretta.

campagna-fertilityday Fertility Day - L'opuscolo del Ministero della Salute

Dà in qualche modo ragione a chi protesta contro la campagna del Fertility Day il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il ministro infatti ha dichiarato oggi che la prima campagna per promuovere l’iniziativa era “brutta” anche per lei. Nel suo discorso di apertura della giornata però ha sottolineato, come riporta l’agenzia di stampa Dire: “Era tanto che in Italia non si parlava di salute riproduttiva e mi rendo conto che a volte è difficile, può essere molto complicato, ma bisogna farlo. Non vivo in un altro mondo e le ultime polemiche le ho vissute tutte, una per una, e su queste avremo modo di discutere in altri luoghi per chi è interessato a questo aspetto. Quello che è veramente importante, però, non sono le polemiche ma i fatti, e i fatti sono che in questo momento 700mila persone vogliono avere un figlio e non riescono ad averlo”. Lorenzin ha poi ringraziato “i ginecologi e gli andrologi che tre anni fa mi hanno sollevato questo problema. I problemi veri vanno affrontati e quando non piacciono vanno affrontati lo stesso. Allora credo di raggiungere almeno un obiettivo, che domani ci siano sempre più persone che siano correttamente informate”.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha aperto oggi a Roma il convegno che ha dato il via al Fertility Day. Ma dopo le ultime polemiche sull’opuscolo “razzista” ritirato oggi è la giornata delle proteste di piazza. La campagna promossa dal ministero contro il calo demografico e per favorire le nascite è stata contestata dai manifestanti del Fertility Fake. Come riporta Tgcom24 decine di persone hanno tentato di entrare nel Centro Congressi Roma Eventi di Piazza di Spagna con cartelli di protesta, clessidre e cuscinoni, rispondendo all’invito degli organizzatori: “Porta in piazza la tua attesa”. E sui social network oggi spopola l’hashtag #siamoinattesa mentre quello #lorenzindimettiti è già diventato trending topic. A margine dell’evento Lorenzin ha commentao così quanto accaduto nelle ultime ore, come si legge su Il Fatto Quotidiano: “La prima (campagna, ndr) era proprio brutta, tant’è che, quando l’ho vista, ho detto: cambiamola. Ma io faccio il ministro e non il comunicatore. Io ho verificato la nuova campagna e il motivo per cui ho rimosso il direttore è che la foto che ho autorizzato non era quella poi passata”. E ha aggiunto: “Credo ci sia stato un errore tecnico: ci hanno portato un documento cartaceo, che poi a livello digitale era diverso. Io mi prendo carico di tutto, purché lo abbia deciso io. In questo caso non è stato così. Al di là di tutto nessuno aveva intenzioni razziste, e non si può accusare il ministero di razzismo quando lavoriamo tutti i giorni a favore della salute per tutti”.

Fertility Day sempre più investito da polemiche dopo l’ultima idea di comunicazione dell’iniziativa del ministero finita male: il nuovo opuscolo pensato per la giornata di oggi è stato infatti accusato di razzismo e subito ritirato. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è stata criticata. Nicola Fratoianni dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana ha presentato una mozione di censura in Parlamento e ha scritto su Twitter: “La ministra Lorenzin caccia la dirigente del ministero, sua sottoposta per scaricare le proprie responsabilità per il manifesto razzista sul Fertility Day. Se ne vada lei. E subito” (clicca qui per leggere il post). E Livia Turco del Partito Democratico, ex ministro per la Solidarietà Sociale e della Sanità, ha affermato, come riporta il Corriere della Sera: “Il tema della fertilità in Italia è serio e importante. Non può essere trattato demagogicamente. Serve una corretta informazione e non campagne volgari che colpevolizzano le donne o, ancora peggio, razziste. (…) È inutile e dannoso pensare di dedicare una giornata al tema o affidare la prevenzione a manifesti pubblicitari”.

Non si placano le polemiche attorno al Fertility Day: dopo le critiche scoppiate per la prima versione della campagna pro-nascite voluta dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ne sono scoppiate altre per il nuovo opuscolo dedicato al binomio vita sana-fertilità. Si era deciso di spostare il mirino del Fertility Day sulla prevenzione con messi più scientifici, ma il binomio in questione è stato tradotto iconograficamente in un confronto tra bianchi e neri. Da un lato, infatti, ci sono ragazzi biondi e sorridenti, dall’altra giovani neri con le freccine che rappresentano i cattivi compagni da abbandonare. Sui social network scoppia subito la bufera. Il Ministero della Salute ha replicato dicendo che “il razzismo è negli occhi di chi guarda, noi pensiamo alla prevenzione“, ma poi ieri sera è arrivato l’annuncio del ritiro dell’opuscolo e dell’apertura di un’indagine interna. Inoltre, Beatrice Lorenzin ha revocato il mandato al direttore generale per la comunicazione del ministero. Quello della denatalità resta comunque un problema serio: i nati – come evidenziano i dati Istat – sono in costante diminuzione. Nel 2015, ad esempio, le nascite sono state 488 mila (-15 mila): è stato così raggiunto un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. A tal proposito Arturo Scotto, capogruppo di Sel-Sinistra Italiana ha chiesto al governo l’impegno “a garantire l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita in tutto il territorio nazionale” e di avviare “un programma di promozione dei metodi contraccettivi e di informazione per la prevenzione dell’Aids e delle altre malattie sessualmente trasmissibili“, oltre che mettere in campo “politiche economiche e sociali volte a sostenere le madri lavoratrici“.





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