Genitori-nonni/ Monferrato, bimba tolta a mamma e papà perché anziani: Cassazione, “deve tornare con loro”

- Niccolò Magnani

Genitori-nonni, Monferrato: bimba tolta dalla mamma e papà perche ritenuti anziani. Pg Cassazione,"Vera torni con loro". Dubbi, dilemmi etici ed errori giudiziari

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Il Pg della Cassazione è stata chiara e ora rischia di ribaltarsi una vicenda durata dal 2010: «la bambina deve essere restituita ai suoi genitori biologici», anche se anziani. Il caso come avrete intuito è quello di Mirabello Monferrato (Alessandria) , dove Gabriella Carsano e Luigi Deambrosis si sono visti togliere la figlia Vera – nata nel 2010 con fecondazione eterologa all’estero – perché considerati tropo anziani per poterla accudire e crescere. La piccola è rimasta in una famiglia adottiva in tutti questi anni dopo le varie conferme nei vari gradi di giudizio dei tribunali, ma oggi arriva la svolta: la Pg della Cassazione Francesca Cerini, ha chiesto ufficialmente che la piccola torni dai genitori legali, «la bimba è stata adottata (la conferma è arrivata con la Corte di Appello di Torino 9 mesi fa, ndr) ma non può ottenere tutela perché si tratta di una situazione la cui genere non è legale». Il caso nasce tutto dall’età dei genitori – all’epoca 57 anni la mamma, 69 il papà, oggi 63 e 75 – e dall’episodio di abbandono in macchina che dopo pochi giorni di nascita della bimba i vicini hanno denunciato, «Il padre l’ha lasciata sola in macchina a piangere per 40-45 minuti». La replica di Luigi è sempre stata secca, «non è vero, l’ho lasciata al massimo per 7-8 minuti, era al sicuro e sempre sotto il mio controllo. Stavo scaldando il latte e poi saremmo andati dalla mamma». Fino a poco tempo fa la conferma dell’abbandono aveva permesso la sentenza anche in Cassazione dell’adozione come unica scelta possibile. La nuova circostanza invece riguarda l’assoluzione definitiva di Luigi dal reato di abbandono di minori: i nuovi ricorsi hanno così riportato il caso davanti al giudice che oggi ha posto la svolta. Ora il verdetto sarà depositato entro un mese circa e stabilirà se merita conferma o meno la sentenza con la quale la Corte di Appello di Torino lo scorso marzo aveva dato il via libera all’adottabilità della bimba.

LA REAZIONE DELLA STAMPA

I problemi etici, giuridici e sociali di questa sentenza-limite sono stati sviscerati e non poco in questi anni: un caso davvero spinoso che parte da una ostinata volontà dei genitori di avere un figlio nonostante la loro età e con una fecondazione eterologa all’estero (in Italia è vietato), prosegue con lo strano caso dell’abbandono-non abbandono, fino alla rimozione dalla famiglia d’origine di Vera e all’adozione. Da ultimo, ora il rischio di strappare di nuovo, per la seconda volta, una bambina innocente dal proprio contesto familiare. La stampa si è sperticata in tante versioni differenti, anche se quasi tutte concedenti la ragione alla famiglia “anziana”: «Da oggi in Italia esiste il reato di anzianità e la pena consiste nella sottrazione di un minore ai genitori biologici da parte della cosiddetta Giustizia (…) Tutto questo nel Paese che non toglie la patria potestà ai mafiosi, si riempie la bocca con la sacralità della famiglia e tira avanti grazie all’impegno quotidiano di milioni di nonni. Saranno dichiarati fuorilegge anche loro?», scrisse lo scorso marzo Massimo Gramellini sul Corriere. Antonio Polito oggi stesso scrive su Twitter, «Francesca Ceriani, finalmente un magistrato che riconosce “il diritto dei minori di vivere nella propria famiglia d’origine». In tanti invece sottolineano il problema della magistratura di fronte ad un possibile “doppio errore” all’epoca nel strappare la figlia alla famiglia “naturale” e oggi con il nuovo drammatico “strappo”. Nelle prossime settimane si saprà l’epilogo della cronaca sul caso di Monferrato, ma per il futuro di questa bimba e delle sue due famiglie il mistero resta assolutamente insondabile. Come ha ricordato oggi sul nostro quotidiano Roberto Persico, «Per parte mia, credo di dover domandare a Dio, che è padre di Gabriella e di Luigi, e di Vera e dei suoi nuovi genitori, e anche dei giudici — e se qualcuno di loro non lo riconosce poco importa — di farsi loro vicino, di rendersi incontrabile, di permettergli di scoprire che la paternità e la maternità sono sempre un dono, sono sempre la partecipazione e la collaborazione all’unica vera grande paternità e maternità, quella di Dio e della Madonna».





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