Don Gigi Sabbioni/ La storia del ‘Tetraprete’: mi sentivo onnipotente, ora sono immobile, ma non inutile

- La Redazione

Don Gigi Sabbioni, in un libro la testimonianza del ‘tetraprete’: paralizzato da 5 anni, ecco come il parroco continua la sua missione (oggi, 1 aprile 2017)

chiesa_pixabay Chiesa (Foto: da Pixabay)

Si auto definisce ‘tetraprete’ Don Gigi Sabbioni, 59enne parroco di Lodi, dopo che nel 2011 in seguito a una scivolata è rimasto paralizzato. E’ diventato tetraplegico ma questa condizione fisica non ha fermato la sua missione e la sua voglia di comunicare. Anche se non può più muoversi infatti Don Gigi Sabbioni continua la sua attività pastorale e ha deciso di far conoscere la sua storia raccontandola in un libro. Il volume, come riporta Avvenire, è stato presentato oggi e sarà disponibile in libreria dal prossimo 6 aprile: si intitola ‘Ovunque tu vada. Vivere l’essenziale un minuto alla volta’ (edizioni Terre di mezzo). Don Gigi Sabbioni è diventato prete nel 1982. Da ragazzo, come racconta lui stesso, non era un praticante fervente pur essendo nato in una famiglia cattolica. Poi in quarta liceo l’illuminazione e la decisione di entrare in seminario. Per Don Gigi è stato quello il primo momento di svolta nella sua vita. Il secondo è avvenuto a 53 anni con la caduta che lo ha portato all’immobilità. “Oggi so, spero di averlo sufficientemente imparato, che si vive un giorno alla volta. O meglio: un minuto alla volta”, spiega Don Gigi Sabbioni nel libro. Il ‘tetraprete’ ha quindi intrapreso, da fermo, un nuovo ‘cammino’ che lo ha portato ad avere una consapevolezza diversa della vita.

“Prima ero fiero della mia indipendenza – racconta Don Gigi Sabbioni nel suo libro – e riconosco – con la consapevolezza del dopo – che mi muoveva un certo senso di onnipotenza generata dalla convinzione di ognuno di noi essere autonomi a partire dalla disponibilità, almeno, delle proprie gambe. Poi ho dovuto imparare ad attendere che altri si prendessero cura del mio corpo: oggi aspetto chi mi lava, mi veste, mi solleva dal letto per appoggiarmi sulla carrozzina”. La paralisi completa di braccia e gambe non ha ‘fermato’ il prete che ha capito quanto fosse importante la comunicazione. Lui stesso ricorda così i primi momenti dopo la caduta: “Nonostante fossi completamente immobile a letto, mi venne spontaneo il desiderio di riprendere a comunicare con tutti quelli che non potevo incontrare per ovvi motivi. Quasi all’improvviso mi resi conto che un messaggio registrato sul cellulare poteva essere fatto circolare”. E nel messaggio registrato subito per i suoi parrocchiani Don Gigi Sabbioni ringraziò tutti per la vicinanza e aggiunse: “Spero di potervi dare qualcosa anche io: è il mistero della reciprocità, è la comunione… l’anima mia magnifica il Signore perché questo momento che potrebbe essere solo un problema, penso diventerà una risorsa”.





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