ISIS/ Il mufti del Cairo: quello non è islam, dobbiamo sradicare l’estremismo

- La Redazione

Islam: ecco le parole del Gran Mufti della Repubblica Araba d'Egitto, in cui ribadisce il fondarsi della religione islamica sul dialogo e sull'apertura, non su seguaci autoproclamati.

islam_R439 Immagine di archivio

In occasione dell’inaugurazione del XXVIII incontro internazionale per la pace di Sant’Egidio ad Anversa, il Gran Mufti della Repubblica Araba d’Egitto, eletto nel 2013, ha definito l’Islam “una religione del dialogo” che “rappresenta un sistema mondiale aperto, che non cerca mai di erigere barriere tra i musulmani e gli altri. Anzi i musulmani devono avvicinare gli altri con cuore aperto, con il fine di giungere al chiarimento delle questioni e non di attaccare chiunque presenti un’obiezione”. Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam, così si chiama il Gran Mufti, ha ribadito l’importante posto che l’Islam ha occupato nel corso della storia per quanto è riguardato progresso dell’umanità e la sua crescita e ha più volte ricordato l’importanza del dialogo, come “responsabilità attribuita ai musulmani dalla natura della loro religione, sapiente lezione della grande università di Al-Azhar e non da alcuni autoproclamati seguaci che hanno cercato di dipingere un’immagine distorta dell’Islam con fede nazionalista”. E’ quindi dovere di tutti “sradicare questa minaccia che tocca il mondo intero – ha aggiunto – Sia chiaro che l’Islam è contro l’estremismo e il terrorismo in maniera assoluta, ma se non comprendiamo i fattori che contribuiscono a giustificare terrorismo ed estremismo, non potremo mai sradicare questa epidemia”. Poi, in un’intervista rilasciata ad Avvenire, il mufti d’Egitto ha parlato di terrorismo e del cosiddetto Stato islamico (Isis): “Vede, quello non è né uno Stato, né è islamico. Non è uno Stato perché non dispone delle caratteristiche essenziali: un popolo, un territorio, dei princìpi, un’autorità – ha detto – E non è islamico perché il vero, puro islam vieta la violenza, condanna il terrorismo, la distruzione, i massacri. Per questo ho più volte chiesto al mondo di smettere di utilizzare questo nome di Stato islamico”.







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