ADDIO A CLAUDIO ABBADO/ 1. L’espressione della tradizione musicale italiana nel mondo

- Pietro Blumetti

La scomparsa del maestro Claudio Abbado lascia un vuoto gigantesco nella scena musicale italiana: il suo impegno a diffondere la cultura italiana nel mondo. PIETRO BLUMETTI

abbado_uno_R439 Claudio Abbado (Infophoto)

È difficile scrivere a caldo un ricordo di questo nostro grande Musicista; perché è troppo lo stupore e l’angoscia che ci prende quando sopraggiunge, seppur in qualche modo annunciata, la morte di una persona “cara”. Tutto quello che diciamo rischia di apparire scontato, se non ipocritamente formalmente celebrativo e di circostanza. Qualcosa però si può dire senza correre tali rischi. Abbado è stato, e non solo per chi ami la Musica o l’abbia studiata con passione, espressione della grande tradizione Culturale Musicale italiana nel mondo; una figura costantemente presente nel panorama musicale che si è affermato a livello mondiale come pochissimi.

Non è ora il momento di ricordare le prodigiose doti “tecniche” di questo Direttore d’Orchestra, dotato, tra l’altro, di una memoria prodigiosa (dirigeva  a memoria le partitura più complesse) e di un repertorio sconfinato. Credo sia più giusto sottolineare l’impegno di Abbado rivolto, fin da quando era giovanissimo, a diffondere e promuovere la Cultura Musicale nella società, affinché la Musica divenga un bene e un arricchimento fondamentale di cui possano riuscire a godere tutte le persone.

Rimarrà, come una delle sue testimonianze più importanti e affascinanti di questo suo impegno civile, il recente documentario “L’altra voce della Musica. In viaggio con Claudio Abbado tra Caracas e l’Avana”, nel quale Claudio Abbado racconta, con viva e commovente partecipazione, come attraverso la Musica e grazie al lavoro iniziato 30 anni fa da José Antonio Abreu, sono stati “salvati” e inseriti nella società migliaia di ragazzi destinati a restarne totalmente emarginati ed esclusi. 

Pochi mesi fa, Abbado aveva deciso di devolvere il suo onorario di Senatore a vita alla celebre scuola Musicale di Fiesole; un gesto naturalmente importante, ma che deve essere interpretato nel modo giusto, come forte atto di denuncia, e come un invito a promuovere un politica che sostenga e diffonda in tutta la società la Cultura Musicale. Ecco, forse il miglio modo per celebrare in questo momento Claudio Abbado è ricordare questo suo “ultimo gesto” rivolto a diffondere la Cultura Musicale nel nostro paese, e impegnarci tutti affinché questo non venga dimenticato. Io non lo dimenticherò.







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