NICOLAS STENO/ Lo scienziato che divenne beato, lo ricorda Google

- Francesco Abbona

FRANCESCO ABBONA ricorda la figura del danese che fu consacrato vescovo. Anatomista, paleontologo e geologo, nel 1988 è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II. La salma riposa a Firenze

Niels_stensen_R400 Niccolò Stenone

Nicolas Steno, nome originario Niels Stensen, poi declinato anche come Steensen, e in latino Nicolaus Steno, si è guadagnato il logo personalizzato di Google (Doodle) di oggi. Ricorre infatti l’anniversario della nascita dello studioso e uomo di Chiesa, avvenuta l’11 gennaio 1638 a Copenaghen. Lo storico francese Gohau lo ha definito “uno dei più grandi spiriti della sua epoca”. Una personalità contrassegnata da doti di studioso, ma anche molto complessa: passò infatti  attraverso due crisi, una filosofica-esistenziale in Olanda, l’altra teologico-confessionale a Firenze. Nel 1988 Papa Govanni Paolo II lo ha proclamato beato.

Danese, studia medicina in patria, si perfeziona in Olanda dove si laurea in medicina e si impone come anatomista (“dotto di Stenone”), passa quindi a Parigi e poi, invitato dai Medici, a Firenze, che considererà sua seconda patria. Qui si volge dalle ricerche anatomiche a quelle prima paleontologiche e poi geologiche e cristallografiche. Spirito molto religioso, abbandona l’originale confessione luterana per la cattolica e nel 1675 è ordinato sacerdote. Da allora abbandona le ricerche scientifiche e si dà tutto al ministero. Nel 1677 è consacrato vescovo e inviato come vicario apostolico nella Germania del Nord.

Qui in un contesto turbolento e difficile a maggioranza protestante svolge la sua attività apostolica con grande zelo, spirito evangelico di povertà e carità. E a Schwerin, sfinito dal tenore di vita ascetico, muore nel 1686. La sua salma trasferita a Firenze riposa in una cappella di San Lorenzo. Nicolas Steno è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 23.10.1988. Visse in Olanda, Francia, Italia, Austria, Cecoslovacchia,“pellegrino del mondo per innata curiosità” (Redi). Fu in rapporto oltre che con i naturalisti dell’epoca anche con filosofi: in Olanda frequentò Spinoza, in Germania Leibniz, con cui ebbe intensi scambi. Molto importante la sua attività scientifica.
Grande anatomista: delle ghiandole (del cui studio pone le basi scientifiche), dei muscoli (propone un modello geometrico) e del cuore (dimostra che il cuore è solo un  muscolo), del cervello (importante per la metodologia). Uno dei fondatori della paleontologia (dimostra che i fossili sono resti di organismi vissuti nel passato); della geologia (pone le basi della geologia stratigrafica e propone il primo modello di ricostruzione tettonica; introduce il concetto di evoluzione fisica e temporale della crosta terrestre); della cristallografia (enuncia la prima legge, della costanza dell’angolo diedro; propone la corretta modalità di crescita dei cristalli). 

Tra le sue opere più famose ricordiamo “Chaos, diario giovanile” (1659); “Discours sur l’anatomie du cerveau” (Parigi 1665); “De solido intra solidum naturaliter contento dissertationis prodromus”  (Firenze 1669). Ed ecco il giudizio che di lui diede il Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua beatificazione: “Tutta la vita di Niels Stensen è stata un instancabile pellegrinare alla ricerca della verità, di quella scientifica e di quella religiosa. Osservatore acuto delle caratteristiche delle pietre preziose … e altresì delle meraviglie del mondo vegetale e animale. Stensen ci sfida come europeo, come credente, come cristiano, come convertito, come pastore di anime e missionario”.





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