HI TECH/ Non ci guardiamo più negli occhi: colpa di smartphone e tablet

- La Redazione

Ormai, per colpa di smartphone e tablet, non ci guardiamo più negli occhi. E’ il Wall Street Journal ad annunciare che il cosiddetto “eye contact” è ormai in via d’estinzione.

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Ormai, per colpa di smartphone e tablet, non ci guardiamo più negli occhi. E’ il Wall Street Journal ad annunciare che il cosiddetto “eye contact” è ormai in via d’estinzione, passando dal necessario 60-70% (al fine di creare una connessione emotiva tra due persone) all’attuale 30-60%. Noah Zandan, presidente di Quantified Impressions, la società texana che ha elaborato questa teoria, ha spiegato che uno dei maggiori ostacoli per un “eye contact” duraturo è rappresentato indubbiamente da gadget “come iPhone o Blackberry che consentono il multitasking”, vale a dire la possibilità di eseguire più programmi contemporaneamente.
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“Nella fascia di età tra i venti e i trent’anni, è diventato culturalmente accettabile parlare al telefono e controllare i risultati di una partita durante la cena”. Un altro recente studio, effettuato dal centro americano Kleiner Perkins Caufield & Byers’s, ha rivelato che una persona controlla in media il proprio telefono almeno 150 volte al giorno. Ed escludendo otto ore di sonno, le occhiate allo smartphone diventano una ogni 6 minuti. Inoltre, si sbircia il cellulare in attesa di un messaggino circa 23 volte al giorno, si ascolta la segreteria circa 22 volte e si controlla l’ora 15 volte, il tutto in un giorno solo.
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Eppure, anche se avviato verso il viale del tramonto, l’eye contact continua ad essere estremamente importante per influenzare in un particolare modo il discorso che si sta tenendo: il quotidiano economico americano spiega infatti che “guardare un collega mentre parla trasuda fiducia e rispetto”, mentre “puntare gli occhi su un avversario durante una discussione lascia capire che non si ha intenzione di cedere terreno”.

Eppure anche in questo caso bisogna fare attenzione, perché “un eye contact di oltre 10 secondi può sembrare aggressivo, emotivamente vuoto o scarsamente autentico” e “in un contesto sociale manda il segnale di un interesse romantico oppure è semplicemente inquietante”. Ecco allora quale dovrebbe essere la durata ideale: “Guardare l’interlocutore negli occhi per sette-dieci secondi alla volta nel corso di una conversazione faccia a faccia e tre-cinque secondi in una discussione di gruppo”. Smartphone permettendo, ovviamente.

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