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Home » Economia e Finanza » Economia UE » FINANZA E POLITICA/ Italia, l’alternativa al servilismo verso Francia e Germania

  • Economia UE
  • Economia e Finanza

FINANZA E POLITICA/ Italia, l’alternativa al servilismo verso Francia e Germania

Carlo Pelanda
Pubblicato 27 Febbraio 2018
Palazzo_Chigi_Lapresse

Palazzo Chigi (LaPresse)

Per riformarsi e migliorare economicamente, riducendo il debito, l'Italia ha bisogno del sostegno dell'Europa. CARLO PELANDA spiega in che modo potrebbe ottenerlo

L’Italia ha conferito la propria sovranità monetaria e di bilancio a un agente europeo che però non è stato strutturato a sufficienza per poter tornare all’Italia stessa parte dell’autonomia perduta in modi eurocompatibili. In particolare, le regole europee non prevedono programmi speciali per ciascuna nazione finalizzati a sanarne i problemi, rendendo così l’Eurozona molto rigida. Questo difetto è il maggior fattore di instabilità del sistema perché non solo rende difficile la convergenza delle nazioni agli eurostandard, ma perfino impedisce ad alcune il risanamento, in particolare all’Italia che è la più danneggiata in quanto è entrata nell’euro con enormi problemi irrisolti.


PREVISIONI OCSE SBAGLIATE?/ "Troppo generose con Francia e Germania, l'Italia può arrivare al +0,5%"


Perché? Per metà a causa di politiche e politici inadeguati che non hanno voluto ridurre la spesa parassitaria e stimolare l’economia perseguendo più crescita e ordine contabile. Ma l’altra metà per un’architettura che impedisce dal 1999 a eventuali politici volonterosi di trovare un sostegno europeo per vere riforme. Per esempio, se l’Eurozona ammettesse la garanzia della Bce su operazioni straordinarie di vendita, attraverso strumenti obbligazionari, del patrimonio pubblico per ridurre il debito, allora questo potrebbe essere ridotto di almeno 600-700 miliardi in pochi anni portandolo vicino al 100% del Pil e poi più velocemente verso la norma del 60% perché con 25-30 miliardi di spesa per interessi in meno all’anno l’Italia potrebbe detassare e far volare economia e crescita.


MERZ vs VON DER LEYEN SULL’AUTO ELETTRICA/ Il suicidio annunciato che dà ragione all'Italia


Possibile? Certamente. Ma bisogna chiederlo, con la dovuta pressione. Finora l’Italia ha chiesto solo flessibilità per aumentare il debito e mantenere il vecchio modello politico-economico a elevata spesa improduttiva e clientelare. L’attuale governo continua a perseguire tale linea dando a Francia, di più, e Germania, di meno, prove di lealtà politica in cambio di un trattamento di favore su debito e bilancio. Così l’Italia resta disordinata, irriformata, politicamente debole, esposta a cessioni forzate di risorse industriali alla Francia, e, soprattutto, senza la capacità di spingere di più la crescita a causa del debito.


LA CRISI DI ITALIA E GERMANIA/ Le strategie per il rilancio delle loro economie possono fondersi bene


Per tale motivo i nuovi governo e parlamento dovrebbero, invece, mettere a punto un “progetto nazionale” per ridurre il debito chiedendo un sostegno europeo per operazioni nazionali “patrimonio (pubblico) contro debito”. Chiedere flessibilità per ridurre il debito invece di aumentarlo ridarebbe credibilità all’Italia e tale azione di “sovranità eurocompatibile” mostrerebbe a quali condizioni l’Europa sarebbe utile.

www.carlopelanda.com

Tags: Economia Germania

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