Pechino Express è giunto alla quarta edizione con risultati ancora una volta decisamente soddisfacenti. Come mai l'esperimento Rai ha riscosso un così ampio successo? EMANUELE RAUCO
Il nuovo appuntamento con la rubrica In media res è dedicato a Pechino Express, il gioco d’avventura di Rai 2 condotto da Costantino Della Gherardesca, giunto alla quarta edizione e in onda il lunedì in prima serata. Il format, d’origine olandese ma ispirato all’americano The Amazing Race, vede coppie di giocatori affrontarsi in viaggi e imprese che li portano da un capo all’altro del mondo, quest’anno in Sud America (non a caso, il sottotitolo è Il nuovo mondo), dovendo contare solo sulle loro forze e risorse, senza soldi e quindi dovendo cercare vitto e alloggio, passaggi e e accoglienza, affrontando sfide e ostacoli imprevedibili in cui gli ultimi arrivati rischiano di essere eliminati. Un prodotto che cambia gli schemi e le regole dello show con personaggi famosi, né reality né talent, ma vera e propria avventura ispirata al cinema hollywoodiano; e anche il cast non è formato solo da personaggi noti come Shalpy e Paola Barale, ma anche da persone comuni. Ovviamente rispetto agli originali, gli autori hanno apportato dei cambiamenti per adattare il programma allo spirito italiano e di Rai 2: per capire quali sono questi cambiamenti, se funzionano e in generale quali sono le caratteristiche del programma e il suo gradimento, guardate il video del critico televisivo Emanuele Rauco.
