Resta un mistero la morte di Imane Fadil, la teste chiave del processo Ruby-ter. L'avvocato Sevesi: "Tentativi corruttivi e pressioni".
“IMANE FADIL ERA STATA MINACCIATA”
Il Fatto Quotidiano sottolinea che l’atto di costituzione è stato depositato dall’ex legale della 34enne il 25 febbraio 2019, quando era già ricoverata da un mese all’Humanitas di Rozzano. La Fadil ha subito inoltre «un danno morale» secondo Sevesi, poiché oggetto di «minacce, tentativi corruttivi e pressioni per la revoca della costituzione di parte civile da parte di soggetti imputati nel presente procedimento, Berardi Iris e Guerra Barbara». Imane Fadil avrebbe infatti subito una serie di «azioni strumentali e consequenziali a quelle oggetto delle odierne imputazioni», con l’avvocato che parla anche di un «patimento amplificato dal persistente clamore mediatico derivato dall’assunzione di posizione avversa al sistemà da parte della modella, che le è costata emarginazione relazionale e isolamento lavorativo, nonché adeguamento e mutamento delle proprie abitudini di vita».
