Ornella Vanoni protagonista dello speciale "In arte Ornella" in onda su Rai3 e rivela: "Mi faccio una canna prima di andare a dormire"
Ornella Vanoni: “ho attraverso la tisi, la guerra, un sacco di cose”
Durante la lunga intervista rilasciata a Pino Strabioli per lo speciale “In arte Ornella”, Ornella Vanoni ha parlato della sua vita e delle difficoltà incontrate. “Ho una testa libera ormai, completamente a mio agio con me stessa. Sono contenta di aver raggiunto tutto questo. Da anni non ho un compagno e non è male. La morte? Non ne ho paura: ho attraverso la tisi, la guerra, un sacco di cose. Ci sono tanti modi per morire” ha detto l’artista italiana che ha anche parlato della sua vita sentimentale. L’amore è sempre stato il motore della sua vita, ma oggi all’età di 85 anni la Vanoni è serena nell’essere single. “La mia ultima storia mi ha ferita profondamente, pensavo davvero che sarebbe durata per il resto della vita. Quando al mio compagno è venuto un infarto e l’ho portato in ospedale, la sua famiglia con l’ex moglie si è stretta attorno a lui e poi è sparito. Mai più visto né sentito. Avevo fatto ricamare le sue iniziali, la lettera ‘M’, perfino sulla biancheria di casa. Ho regalato tutto a mio nipote che si chiama Matteo” ha raccontato. Poi la Vanoni ha fatto divertire raccontando un aneddoto davvero particolare: “mi faccio una canna prima di andare a dormire. Un giorno mi hanno fatto fumare una canna, erano anni che non dormivo e quella notte ho dormito. Ho pensato: vuoi vedere che è la mia medicina? Il mio psichiatra dice che va bene: ‘Ormai sono 55 anni che te le fai’. Quindi devo trovare delle badanti che rollano”.
Ornella Vanoni: “Io e Luigi Tenco ci scegliemmo reciprocamente”
Non solo Gino Paoli e Giorgio Strehler, nella vita di Ornella Vanoni anche Luigi Tenco ha avuto un ruolo importante. A raccontarlo è stata proprio l’artista che ha rivelato: “ci scegliemmo reciprocamente, io e Tenco. A me non interessava vendere, guadagnare. Perciò rispondevo: “Faccio il pezzo di Tenco, punto e basta”. L’incontro con Tenco è avvenuto durante la sua storia d’amore con Gino Paoli: “a me Luigi piaceva moltissimo, lo amavo veramente tanto. Se Tenco si canta ancora è perché ha dei valori, perché scrisse effettivamente delle bellissime canzoni”. La Vanoni ha poi parlato della morte dell’artista: “ho un ricordo molto preciso di quella notte. Cantavo anch’io al Festival, quell’anno(ndr: “La musica è finita”, insieme a Mario Guarnera). Se c’era un altro timido insieme a me, sul palco, era lui: non eravamo fatti per stare insieme. Quella sera andai da Luigi, che era appoggiato a un muro, e gli dissi: Mi raccomando, Luigi, io e te tendiamo a chiudere gli occhi perché abbiamo vergogna. Qui invece bisogna aprirli. Gli altri aprono anche le braccia, noi almeno gli occhi”..
