Clotilde Courau è la moglie di Emanuele Filiberto di Savoia. L’attrice sostiene che la sua carriera sia stata danneggiata dal peso di un cognome importante.
La carriera di Clotilde Courau, moglie di Emanuele Filiberto di Savoia
Nel corso della sua carriera pluriventennale, Clotilde Courau ha avuto modo di lavorare con grandissimi registi come Olivier Dahan e Philippe Garrel. Però le manca ancora il ruolo della vita, quello destinato a renderla riconoscibile e conosciuta magari in tutto il mondo: “Sì, credo che mi manchi ancora un ruolo che rappresenti in qualche modo una svolta”, ammette l’attrice. “Il problema è che più il tempo passa, più diventa difficile trovarlo”. Ciò che intende è molto semplice: “La maggior parte dei registi sono uomini. E gli uomini sanno poco o niente di ciò che sente una della mia età. Così, salvo eccezioni, non sono interessati a rappresentarla. Non ne faccio loro una colpa, è normale che raccontino le storie che sentono. Il risultato è comunque che raramente si parla di donne oltre i quarant’anni”.
Clotilde Courau parla del suo matrimonio con Emanuele Filiberto di Savoia
Clotilde Courau ritiene che il suo matrimonio con Emanuele Filiberto di Savoia abbia in qualche modo ‘danneggiato’ la sua carriera. Non che se ne penta, chiaro, ma è un dato oggettivo che un cognome come quello possa rappresentare almeno in qualche caso un ‘peso’. “Un po’ ammetto di averlo cominciato a pensare”, rivela Clotilde. “Porto un cognome ingombrante. Se dico o faccio qualcosa, che sia giusta o sbagliata, rischio di spostare l’attenzione dal film alla mia persona. Ci sono registi come Philippe Garrel che non se ne curano, altri che hanno paura e così evitano di coinvolgermi benché mi stimino”. Comunque sia, il rapporto tra lei ed Emanuele Filiberto non ne ha mai risentito.
