Crisi di governo in Scozia, primo ministro Humza Yousaf annuncia le sue dimissioni (anche dal partito Snp) dopo la rottura con i Verdi: lascia l'incarico a 13 mesi dalla nomina
Scozia di nuovo nel caos: il primo ministro Humza Yousaf, leader dell’indipendentista Snp, ha annunciato la decisione di dimettersi a 13 mesi dalla sua nomina. Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa nella sua residenza di Edimburgo, la Bute House, in cui ha spiegato di lasciare la guida dell’esecutivo e l’incarico di leader del Partito nazionale scozzese (Snp), precisando però che resterà in carica fino a quando il partito non avrà scelto il successore. Dalla residenza ufficiale ha fatto sapere di non essere disposto a tradire i suoi valori e i suoi principi pur di restare al poter, quindi ha capito che serve un’altra persona alla guida del partito e del Paese. Ma c’è chi ritiene che abbia preferito lasciare per evitare la sconfitta nelle due mozioni di sfiducia prevista questa settimana. Non si tratta, dunque, di un fulmine a ciel sereno, visto che c’era concitazione nel governo.
Ad esempio, c’erano due mozioni di sfiducia che sono state presentate dall’opposizione, dal partito conservatore e dai laburisti, in occasione dell’assemblea parlamentare di Holyrood dopo la rottura dell’alleanza di governo tra Snp e Verdi in Scozia. Quest’ultima risale a giovedì, quando Humza Yousaf aveva comunicato la fine dell’accordo che nel 2021 aveva consentito la formazione della maggioranza di governo, sostenuta dai Verdi, a cui dovevano essere affidati due ministeri. A firmare quell’accordo era stata l’allora premier Nicola Sturgeon.
POLITICA IN AGITAZIONE: SCOZIA E SNP SENZA LEADER
Negli ultimi tempi erano emerse frizioni tra il Partito nazionale scozzese (Snp) e Verdi, in particolare dopo che lo stop del governo ai piani per la riduzione entro il 2030 delle emissioni di CO2 del 75% rispetto al 1990. Il primo ministro Humza Yousaf aveva dichiarato di voler guidare un governo di minoranza, senza contare sui Verdi, ma le opposizioni hanno lanciato due mozioni di sfiducia, una sul premier, l’altra sull’esecutivo. Ma il parlamento non ha votato, anche se da indiscrezioni è emerso che Yousaf non avrebbe ottenuto i voti necessari per la fiducia o si sarebbe trovato in difficoltà.
Non sarebbe stato un voto vincolante, ma sarebbe stato necessario individuare un nuovo premier o indire nuove elezioni. Al momento non è chiaro chi potrebbe prendere il posto di Yousaf al Partito nazionale scozzese (Snp), ma da voci è emersa l’opzione di John Swinney, che è stato vicepremier tra il 2014 e il 2023, ma non si sa neppure se sia interessato al ruolo. Si fa anche il nome di Kate Forbes, che si era già fatta avanti dopo le dimissioni di Nicola Sturgeon e aveva sfidato proprio Yousaf. Invece, Swinney rappresenterebbe la scelta della continuità. Di sicuro, il nuovo primo ministro della Scozia si ritroverà in una fase importante, visto che nel 2025 nel Regno Unito sono in programma le elezioni politiche.
