Moviola di Lazio Udinese, biancocelesti protestano per un rigore su Zaccagni mentre friulani poco convinti sul gol di Romagnoli e sul rosso negato a Vecino
Moviola di Lazio Udinese, il rigore chiesto dai biancocelesti
Si è chiusa ieri sera la ventottesima giornata di Serie A con il posticipo tra Lazio e Udinese terminato con un pareggio per 1-1, se già nei giorni scorsi avevano fatto molto discutere alcune scelte fatte dalla classe arbitrale in questo turno di campionato, la partita di ieri non ha interrotto la polemica con diversi episodi che poco hanno convinto tifosi, addetti ai lavori e i protagonisti della sfida. La moviola di Lazio Udinese si sviluppa intorno a tre episodi chiave che avrebbero potuto dare una svolta diversa al risultato finale che avrebbe avuto non poca influenza anche sulla classifica.
Il primo episodio da trattare avviene al 48’ minuto quando la Lazio chiede un rigore per un contatto in area tra Kamara e Zaccagni, nonostante le timide proteste dei biancocelesti anche il Var conferma la decisione del campo in quanto la scivolata di Kamara è si molto rischiosa e travolge il capitano della Lazio ma l’intervento arriva prima sul pallone e poi sul giocatore. Il rigore avrebbe dato una svolta alla partita e se trasformato i biancocelesti avrebbero raggiunto il quarto posto scavalcando la Juventus, la decisione però è stata corretta come conferma anche il talent arbitrale di Dazn Luca Marelli.
Moviola di Lazio Udinese, due episodi non fischiati per i friulani
La moviola di Lazio Udinese si deve spostare poi su due episodi che sarebbero andati a favore dei friulani ma che invece non si sono verificate, il primo si è verificato al 32’ minuto sul gol di Romagnoli che deve solo spingere in porta il pallone da pochi passi sull’assist di Vecino.
Le proteste dei giocatori bianconeri e dei tifosi dell’Udinese si appellano alla possibile posizione di fuorigioco del difensore italiano, dopo un lungo check da parte del Var però il gol è stato giudicato regolare in quanto Romagnoli era tenuto in gioco anche se solo di pochi millimetri, questo episodio come molti altri prima di lui fanno porre molte riflessioni sulle regole per il fuorigioco e sull’introduzione o meno della regola della luce.
Il secondo episodio su cui protesta l’Udinese è per un cartellino rosso non dato a Vecino al 52’ minuto per un brutto intervento su Thauvin con i tacchetti esposti sulla caviglia dell’attaccante francese, il fallo è molto al limite in quanto l’uruguaiano sembra non interessarsi mai al pallone e cercare solo di fermare l’azione dell’Udinese ma facendolo con un intervento molto rischioso. Secondo Marelli ad aver salvato Vecino dal cartellino rosso è la posizione del tallone che è attaccato al terreno e quindi non può essere considerata la pericolosità dell’intervento.
