Tesla, video incendio in una concessionaria a Roma: a fuoco 17 auto elettriche. Tra le ipotesi anche la campagna anti-Musk in corso anche all'estero
INCENDIO AUTO TESLA A ROMA: INDAGINE IN CORSO
Prima le esplosioni, poi le fiamme, il tutto accompagnato dalle sirene degli allarmi delle macchine: è successo questa notte a Roma in una concessionaria Tesla, dove sono andate a fuoco 17 auto ridotte a carcasse. Le indagini della polizia dovranno chiarire se dietro l’incendio divampato alle 4:30 di lunedì 31 marzo 2025 ci sia un gesto volontario. Infatti, tra le ipotesi al vaglio c’è quella dell’atto doloso sull’onda delle proteste contro il proprietario della casa automobilistica, Elon Musk.
Si stanno analizzando le immagini di videosorveglianza per individuare elementi utili, nel frattempo i dipendenti del concessionario di Roma Est hanno scelto la linea del silenzio, ma i residenti della zona alla periferia della capitale si stanno interrogando.
A Roma si sono verificati altri atti vandalici: sono state lasciate delle scritte sulle fiancate di quattro auto Tesla. A Milano una macchina è stata data alle fiamme, ma ci sono stati episodi anche all’estero, infatti c’è il movimento Tesla Take Down.
INCENDIO AUTO TESLA A ROMA: GLI ALTRI EPISODI
Ad esempio, in Francia ben 12 stazioni di ricarica elettriche di Tesla sono state attaccate nel parcheggio di un supermercato a Saint-Chamond nella Loira tra mercoledì e giovedì. Nel parcheggio è stata lasciata una scritta “Campagna anti-Tesla nata per bruciare“. Finora la polizia francese non ha individuato alcun responsabile dell’atto, ma l’inchiesta è ancora in corso.
Ora c’è il giallo di Torre Angela, dove sono intervenuti anche gli agenti della Scientifica e della Digos per i rilievi. Stando a quanto riportato dal Corriere, nelle prossime ore saranno ascoltati anche i responsabili della ditta che vende le auto elettriche Tesla, che intanto ha fatto sapere di essere disponibile a collaborare per individuare le cause dell’incendio che ha distrutto le 17 auto che erano parcheggiate sotto la tettoia nel cortile del concessionario. Bisogna anche verificare se si sono attivati i sistemi di allarme o se sono stati disattivati da chi potrebbe aver appiccato il rogo.
