Tre amici di Bergoglio, Enrique Angelelli, Carlos de Dios Murias e Gabriel Longueville, vennero assassinati a La Rioja: scopriamo chi erano
Papa Francesco nel corso della sua vita ha subito la perdita di tre cari amici, tutti uccisi in Argentina in maniera brutale durante il famoso massacro di La Rioja. Il riferimento è precisamente a Enrique Angelelli, Carlos de Dios Murias e Gabriel Longueville, tutti assassinati dai militari del regime che vigeva all’epoca.
Angelelli era un monsignore e venne ammazzato il 4 agosto del 1976, come ricorda Acistampa: a seguito del suo assassinio venne dichiarato santo riconoscendolo come un martire “in odio alla fede”. Gli altri due sono invece due presbiteri che furono assassinati pochi giorni prima, il 18 luglio di quell’anno, dopo essere stati sequestrati: fu una drammatica fine la loro, visto che furono rinvenuti con degli evidenti segni di tortura.
GLI AMICI DI BERGOGLIO DEL MASSACRO LA RIOJA: ANGELELLI STAVA INDAGANDO
La colpa di Angelelli fu quella di aver cercato di scoprire di più su questi omicidi (fra cui anche quello di Wenceslao Pedernera, un laico), e le sue indagini non piacquero ai criminali, che decisero così di mettere a tacere anche lui. In quel periodo in Argentina la violenza purtroppo dilagava, e basta comprendere come morì il laico per capirlo, riempito di colpi di fucile davanti alla moglie e alle sue tre figlie, tre bambine praticamente visto che la più grande aveva solo 12 anni.
La sua “colpa” fu quella di essersi avvicinato alla Chiesa, trovandosi a leggere il vangelo con alcuni vicini di casa, anche se il motivo ufficiale delle accuse fu marxismo, o estremismo. Di fatto Pedernera, così come Angelelli, Carlos de Dios Murias e Gabriel Longueville vennero accusati di marxismo, di essere dei comunisti, accuse ovviamente infondate.
GLI AMICI DI BERGOGLIO DEL MASSACRO LA RIOJA: LE INDAGINI RIAPERTE
Secondo il quotidiano La Voz, quegli omicidi in serie degli amici di Papa Francesco, argomento che verrà trattato stasera nel film dedicato alla sua vita, non saranno altro che l’uccisione di persone ritenute scomode dal regime di Videla, che aveva instaurato un clima di terrore attraverso le forze armate, uccidendo chiunque venisse ritenuto un ostacolo, una persona scomoda. Il caso che fece più scalpore fu in particolare quello del vescovo Angelelli, anche per via della sua importanza, e soprattutto perché venne trattato come un incidente stradale.
Anni dopo, nel 2011, le indagini venne riaperte, e si certificò che l’uomo di Chiesa fosse stato ammazzato dopo aver raccolto prove certe sul fatto che Murias e Longueville fossero stati uccisi dalle forze armate della dittature. Angelelli morì a soli 53 anni e dopo essere stato ordinato sacerdote in quel di Roma; dedicò la sua vita ai poveri, e il 1968, grazie anche alle sue opere di bene, Papa Paolo Vi lo nominò vescovo della diocesi di La Rioja, incarico che purtroppo durò solo 8 anni, fino a quando non trovò appunto la morte per mano di assassini senza scrupoli.
