I sondaggi politici Eumetra con il nuovo calo di Pd, FI e FdI: crescono solo Lega (+0,7%, pareggia Tajani) e il M5s. Timore dazi Trump: i dati EMG
NUOVO IMPULSO LEGA (PRIMA DEL CONGRESSO): UNICI A CRESCERE ASSIEME AL M5S NEI SONDAGGI POLITICI EUMETRA
In attesa di conoscere questa sera da Swg quali saranno i primi “movimenti” dei partiti con i nuovi sondaggi politici dopo il weekend ricco di eventi politici – nazionali ed esteri – si conferma un trend molto positivo a cavallo tra marzo e aprile 2025 per la Lega di Salvini e, in parte, anche per il M5s di Conte. Sono gli unici ad opporsi con forza alle politiche della Commissione UE tanto sul tema guerra-pace-negoziati, con il Carroccio che in più si distingue da tutti gli altri partiti per insistere sul fronte dazi, auspicando un negoziato diretto con gli Stati Uniti.
Il fatto che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sia sempre più incline a seguire sul fronte commerciale la linea impostata da Salvini fa ben intuire come la posta in gioco – non solo nei sondaggi politici – sia il limitare strappi e shock geopolitici con il principale alleato che pure rimane per l’Europa oltre Oceano.
Nel lunedì di crollo delle borse ancora per il timore dei dazi di Trump, gli ultimi sondaggi politici pubblicati da Eumetra per “PiazzaPulita” (raccolti tra l’1 e il 2 aprile scorso) emerge un giudizio molto netto degli italiani intervistati circa i posizionamenti interni e pure internazionali: solo la Lega e il M5s guadagnano consenso rispetto alle stesse intenzioni di voto del 19 marzo 2025, con tutti gli altri dati invece in perdita e/o flessione.
Giorgia Meloni con FdI cala al 29,5%, limitando i danni con lo 0,2% perso per strada: fa decisamente peggio il Pd di Schlein che al 22,4% indietreggia dello 0,4% e perde ulteriore contatto con Fratelli d’Italia, confermando ancora le traversie interne e lo scollamento tra l’area riformista e la Segreteria della leader più orientata a sinistra. Dicevamo del M5s, con la “piazza anti-armi” di questo weekend che potrebbe aver modificato di qualche percentuale l’attuale consenso: per il momento Conte esulta per quel 0,3% guadagnato ai danni degli alleati-rivali Dem, salendo al 12,3% e rimanendo così avanti di 3 punti ai diretti inseguitori in casa Centrodestra.
TRUMP, DAZI, UE: COSA DICONO GLI ITALIANI (E QUANTO SONO SPAVENTATI)
Con il Congresso che lo ha confermato Segretario della Lega per altri 4 anni, Matteo Salvini è certamente il protagonista politico italiano del momento: sale nei sondaggi politici, traina una coalizione in leggera difficoltà per i tanti sconvolgimenti internazionali che impongono politiche accorte e continui dialoghi con i partner europei, e insiste nella necessità di negoziare con Trump invece di andare muro contro muro come sembra consigliare la Presidente Von der Leyen. I sondaggi politici sono dalla sua, dopo una fine 2024 in difficoltà e un inizio trimestre 2025 che invece vede la Lega mettere nel mirino Forza Italia dell’alleato Tajani.
I dati di Eumetra lo confermano ulteriormente, con la crescita dello 0,7% che porta il Carroccio all’8,9% appena dietro al 9% dei fornisti, e nettamente davanti al 6% di AVS ancora in calo per un’altra settimana consecutiva. Chiudono i sondaggi politici Eumetra invece le sigle centriste che non riescono a rimanere sopra il 4% neanche in questo inizio aprile: Calenda con Azione scende al 3%, Renzi con Italia Viva non va oltre il 2,5% e PiùEuropa di Magi rimane ferma al 2% davanti solo a Noi Moderati di Lupi e Carfagna, all’1,1% su scala nazionale.
Con l’inizio settimana nuovamente choc dal punto di viste delle Borse e dei mercati internazionali per le conseguenze dei dazi americani, i sondaggi politici EMG pubblicati dalla RAI lo scorso 4 aprile confermano una tendenza sempre più netta nell’elettorato italiano: il tema dazi spaventa, anche se ancora non è chiarissimo quali effetti potrebbe avere direttamente sulle aziende e i lavori qui in Italia.
Il 51% ritiene comunque che il Presidente USA faccia sul serio con i dazi e non sia solo un modo per voler trattare prezzi e condizioni più favorevoli, ipotesi invece creduta dal 40% dei rispondendo al sondaggio: vi è un 60% che ritiene giusto che sia l’Europa unita a dover rispondere con dei contro-dazi, mentre il 39% spinge perché vi sia una trattativa Stato per Stato singolo. In termini però di paura generale, il 68% ammette di essere preoccupato dai dazi commerciali di Trump, il 22% non lo considera come una minaccia.
