I Benvegnù sono tra i protagonisti del Concerto Primo Maggio in programma nella sua storica cornice di Piazza San Giovanni in Laterano a Roma
I Benvegnù sono tra i cantanti protagonisti del Concerto Primo Maggio 2025 in programma nella splendida cornice di Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. L’evento, promosso da Cgil, Cisl e Uil, quest’anno è presentato da Noemi, Ermal Meta e BigMama. Non solo, sul palcoscenico troveremo anche Vincenzo Schettini, fisico e divulgatore scientifico famoso sui social per La Fisica che ci piace. Tra i tantissimi artisti e cantanti che si alterneranno sul palcoscenico allestito nella storica location del Concertone del Primo Maggio anche i Benvegnù, che tornano insieme per un’occasione davvero speciale: ricordare e rendere omaggio al grandissimo Paolo Benvegnù scomparso a dicembre scorso.
Un ricordo dovuto al cantautore e chitarrista italiano che nella sua ultima intervista, rilasciata poco prima di morire improvvisamente per un infarto a 59 anni, parlando proprio della musica confessava: “per me è una meravigliosa passività: sono una persona felice, non ho mai fatto del male a nessuno”.
I Benvegnù al Concerto del Primo Maggio 2025: l’omaggio a Paolo Benvegnù
La musica e l’arte di Paolo Benvegnù hanno lasciato un segno indelebile nel panorama artistico e musicale italiano. Un talento unico nel suo genere che viene ricordato ed omaggiato, meritatamente, dal gruppo I Benvegnù sul palcoscenico del celebre Concertone del 1 Maggio in programma nella suggestiva cornice di Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. L’artista e il cantautore in diverse sue canzoni parlava d’amore di cui diceva: “c’è chi interpreta l’etimologia della parola amore dal latino a-mors, privo di morte: mi piace vederlo così, amare è non dare morte, ma vita”.
Una carriera che è passata anche per il Premio Tenco visto che Benvegnù è stato premiato per Piccoli Fragilissimi Film. Un disco intimo e speciale che ha segnato un momento di grandissima “stupefazione” nella vita artistica del cantautore. Un album in cui ha parlato d’amore, ma anche di esseri umani e vita come raccontò proprio l’artista: “continuo a intestardirmi a scrivere dell’inutile e questa cosa nel tempo ha acquisito un suo valore”.
