Insulti e minacce choc contro i figli di Salvini, Meloni, Piantedosi e Tajani: cos'è successo e dove sorge l'origine ideologica che porta alla violenza
DOPO LA FIGLIA DI GIORGIA MELONI NEL MIRINO ANCHE I FIGLI DI SALVINI E PIANTEDOSI: ECCO COSA È SUCCESSO
Se nel giro di neanche 48 ore vengono pesantemente insultati i figli della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi è quantomeno doveroso che l’agone politico si debba fermare anche solo un attimo per riflettere su quale infida piega stia prendendo la situazione: dopo il clamoroso e becero caso del professore di Marigliano che sui social augura a Ginevra Meloni la stessa fine della povera 14enne Martina Carbonaro – che ieri si è scusato pubblicamente con la Premier – emergono altri spiacevoli episodi di insulti pervenuti via social alla figlia del vicepremier della Lega, così come al Ministro titolare del Viminale, come “conseguenza” dell’approvazione del Decreto Sicurezza.
Dal “femminicidio” ad un decreto politico, fino alle polemiche sul sostegno ad Israele: i “motivi” possono essere svariati, ma l’insulto e la gratuita violenza contro dei minori innocenti non può e non deve essere accettabile: eppure quanto succede quotidianamente contro parenti e figli dei politici del Governo dalla stampa più orientata verso il Centrosinistra è come se valesse meno di altri insulti e violenze contro esponenti dell’opposizione. Per carità, è un “gioco” vecchio come il mondo il doppiopesismo ma forse se ne avverte più marcatamente l’indignazione quanto ad essere colpiti sono dei minori senza colpe.
In un post su X è stata definita “t*oietta” la figlia 12enne del vicepremier, Mirta Salvini, con ulteriori insulti beceri che non ripeteremo, il tutto accompagnato dall’augurio alla ragazza di vergognarsi di un padre «nazista, corrotto, assassino e razzista». Un quadro desolante – che non nasce certo ieri con gli insulti alla figlia di Salvini – ma che preoccupa per l’accrescere del clima: come ha detto stamane il leader della Lega, un conto è la critica e il confronto anche molto acceso nella politica, un altro sono gli insulti e le minacce volgari, «schifosi e pesanti» a familiari e bambini.
Salvini dice di non voler tollerare tutto ciò, chiedendo che si faccia immediata luce sui responsabili e indicando come origine di tale clima d’odio una spinta di «certa stampa e certa politica» che «alimentano» tale tendenza.
Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in democrazia. Tutt’altro conto sono le minacce e gli insulti, volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c’entrano nulla. Questo non si può tollerare in alcun modo. Criticate pure… pic.twitter.com/sbxEWKv9Jf
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 1, 2025
QUESTO NON È SCONTRO POLITICO: L’ODIO INSENSATO CHE NASCE DALL’IDEOLOGIA
Se è vero che il professore Stefano Addeo si è scusato apertamente dopo l’improvvido post contro la figlia di Giorgia Meloni, è altrettanto veritiero quanto raccolto dall’Adnkronos che ha “pescato” altri gravissimi insulti precedenti contro i figli dei due vicepremier Tajani e Salvini, sempre dal medesimo dipendente campano del MIM. Augurava la morte dei figli dei due leader di Forza Italia e Lega accumunando la loro “sorte” a quella dei poveri bimbi palestinesi uccisi in questi due anni di guerra in Medio Oriente. Quello che dunque il professore definiva come un “post d’impulso” contro la figlia di Giorgia Meloni, era invece una prassi costante contro in generale i familiari dei membri più importanti del Governo.
Già ieri la Premier aveva sottolineato che lo sdegno per quanto successo non è affatto dibattito politico, né produce rabbia: «è un clima malato, un odio ideologico», denuncia la mamma di Ginevra dopo gli insulti, chiedendo che tutte le forze politiche possano aiutare a difendere i valori sani della democrazia senza superare mai certi confini. Dopo però quanto emerso anche sui figli di Salvini, Tajani e Piantedosi, è ancora la Presidente del Consiglio a tornare sui social per esprimere piena (e sacrosanta, ndr) solidarietà alle famiglie dei membri del Governo attaccate.
Le minacce e gli insulti volgari contro Mirta Salvini e contro i figli di Piantedosi non sono accettabili, e non sono neanche episodi isolati: «spirale d’odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite». Come aveva detto lo stesso vicepremier, nessun attacco o battaglia ideologica può giustificare uno scempio del genere contro i figli di chiunque, ministri, politici o semplici cittadini.
Se il professore di Marigliano continua a chiedere scusa condannando odio e violenza, anche se si rende conto della gravità di quanto commesso, le violenze aggiunte contro la figlia di Salvini – postate da un account anonimo sui social – rientrano in un ulteriore allargamento della complessa vicenda che ha visto intervenire in primis il Presidente della Repubblica Mattarella che ha chiamato la Presidente Meloni e i vari protagonisti vittime di questi spiacevoli insulti choc.
Lo ribadiamo anche noi, nel nostro piccolo: che sia di opposizione o maggioranza, approfittare di un odio ideologico per insultare e colpire innocenti – per di più minori – serve un grado di violenza e infamità con pochi eguali: è un odio insensato che nasce da più ideologie, accumunate dal maligno presupposto per cui l’altro vale meno se la pensa o rappresenta qualcosa di lontano dal proprio sé. Un odio, per l’appunto, che non guarda in faccia nessuno: neanche i bambini.
Le minacce rivolte anche ai figli del Vicepremier Matteo Salvini e del Ministro Matteo Piantedosi dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d’odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite.
La mia piena solidarietà a Salvini e a…— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 1, 2025
