Macron pronto a vietare i social network ai minori di 15 anni in Francia se l’Europa non interviene: “Non possiamo più aspettare”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto sapere che la Francia potrebbe introdurre un divieto totale per l’uso dei social network da parte dei minori di 15 anni, nel caso in cui l’Unione Europea non arrivi a una decisione condivisa nei prossimi mesi: la proposta arriva, all’indomani di un episodio che ha visto un ragazzo di appena 14 anni accoltellare a morte una sorvegliante scolastica davanti a un istituto nella regione dell’Alta Marna, una vicenda che Macron ha definito inaccettabile, ribadendo come non si possa più far finta di niente quando la violenza entra a scuola con tanta facilità.
Secondo quanto emerso dalle sue parole, il presidente intende spingere per una regolamentazione europea che limiti in modo chiaro l’accesso ai social da parte degli under 15 – una fascia d’età che, a suo avviso, è particolarmente esposta ai rischi di manipolazione, isolamento, pressione sociale e contenuti inadatti – e, in mancanza di un’intesa tra i Paesi membri, la Francia procederà in modo autonomo, citando strumenti tecnici già disponibili, come il riconoscimento facciale o i sistemi di identificazione dell’età, come mezzi concreti per far rispettare il limite.
il presidente francese ha spiegato che l’uso quotidiano dei social da parte dei più giovani abbia ormai superato una soglia problematica, trasformando quello che era uno strumento di comunicazione in una fonte continua di tensione emotiva e stress psicologico e ha chiesto con forza un cambio di passo, con norme che siano chiare, applicabili e sanzionabili.
Macron accelera: social vietati ai minori di 15 anni se non arriva un intervento da Bruxelles. “Serve proteggere i nostri ragazzi”
Macron ha collegato la proposta anche a un’analisi più vasta del contesto sociale francese, in quanto, secondo lui, episodi come quello avvenuto a Nogent non possono essere considerati casi isolati, ma prove di un malessere che riguarda famiglie, scuole, istituzioni e anche il modo in cui i giovani si relazionano con la realtà; ha parlato di una società sempre più violenta, dove l’aggressività si trasmette facilmente ai ragazzi, soprattutto a quelli più fragili, e in questo scenario i social network diventano spesso una cassa di risonanza che acuisce malessere, rabbia, disorientamento.
Il leader dell’Eliseo ha chiarito che il divieto non sarà simbolico, ma accompagnato da strumenti concreti per verificarne l’efficacia ed ha chiamato in causa direttamente genitori e piattaforme digitali, dicendo che la responsabilità è condivisa e che tutti devono fare la propria parte, non solo chi crea le regole ma anche chi le deve far rispettare; per questo ha anticipato sanzioni più severe per le aziende che non controlleranno l’età degli utenti e per chi continuerà a rendere accessibili contenuti vietati ai minori.
Accanto alla questione social, Macron ha anche annunciato misure più dure contro la vendita di armi da taglio ai ragazzi e l’idea è vietarne completamente l’acquisto ai minori, anche online, e prevedere multe salate per chi viola la norma; ha affermato convintamente non è accettabile che un adolescente giri con un coltello in tasca, né per strada né a scuola, e ha chiesto un cambio di mentalità sia da parte delle famiglie sia dei rivenditori, pur riconoscendo che oggi crescere un figlio è una sfida complessa, ma ha ribadito che questa non può diventare una giustificazione per abbassare la guardia.
In chiusura, il presidente ha espresso preoccupazione anche per il modo in cui la cronaca viene comunicata e commentata, parlando di un flusso costante di notizie che rischia di confondere più che informare ed ha dunque invitato a non farsi trascinare da reazioni impulsive e ha detto che serve tornare a un confronto serio e lucido sulle cause di certi fenomeni; la sua proposta sul divieto dei social ai minori non nasce – ha specificato – da un impulso emotivo ma da un’esigenza concreta, quella di proteggere i ragazzi anche da ciò che spesso viene percepito come “normale” solo perché diffuso.
