Corsi prematrimoniali laici: a Milano 596 partecipanti in 5 mesi su 929 matrimoni civili. Il progetto gratuito e aperto a tutti torna a settembre
L’iniziativa, aperta a tutte le coppie senza distinzione di età, genere o orientamento, si struttura in un ciclo di incontri tenuti da avvocati esperti in diritto di famiglia e si parla di obblighi, ma anche di tutele, di separazioni, ma anche di progetti condivisi; ci si sofferma sul ruolo del matrimonio per quello che, cioè una decisione che incide nella vita reale, che mette in moto regole e conseguenze che spesso si ignorano o si sottovalutano e il fatto che siano quasi seicento le persone che in pochi mesi abbiano deciso di partecipare – liberamente, senza obbligo, senza costi – racconta una nuova sensibilità, forse anche un nuovo bisogno.
I corsi prematrimoniali laici come questi offrono una forma diversa di preparazione, non alternativa a quella religiosa, ma parallela e complementare, dove le emozioni non vengono messe da parte, ma affiancate da strumenti concreti; il matrimonio civile diventa così non solo una firma, ma un atto consapevole anche giuridicamente. Lo confermano i numeri del Comune: solo 63 i matrimoni religiosi nel 2024 (fino a maggio), e 59 le unioni civili (40 tra uomini e 19 tra donne), una tendenza che segue il calo già registrato nel 2023, dove su 2.487 nozze totali solo 450 erano in chiesa.
Corsi prematrimoniali laici: a settembre riparte a Milano il progetto gratuito per prepararsi con chiarezza al matrimonio
I corsi prematrimoniali laici, dopo il successo dei primi due cicli, torneranno con nuovi appuntamenti in autunno: il 17 e 24 settembre, l’1 e l’8 ottobre, sempre nella sede del Palazzo di Giustizia di Milano, sempre gratuiti e aperti a tutte le coppie. L’obiettivo non è cambiare idea su cosa sia un matrimonio, ma permettere a chi decide di farlo di avere uno sguardo più lucido – e magari anche più sereno – su tutto quello che comporta, diritti e doveri, ma anche protezioni legali, possibilità future, scelte patrimoniali.
Il progetto, come ha ribadito Alessandro Mezzanotte, coordinatore per l’Ordine degli Avvocati, nasce per portare il diritto vicino alle persone, non nei tribunali ma nei momenti importanti della vita: è un gesto di cura, prima ancora che un percorso tecnico ed anche Francesca Zanasi, vicepresidente dell’Ordine, ha parlato di “un modo per rafforzare le decisioni” usando parole che restituiscono perfettamente il senso dell’iniziativa, perché spesso ciò che manca non è la volontà, ma la consapevolezza e, questo progetto, prova a colmare proprio quel vuoto.
L’incontro di presentazione dei risultati, ospitato nei giorni scorsi al Palazzo di Giustizia, ha confermato la volontà delle istituzioni milanesi di continuare a investire su un modello che mette insieme accessibilità e qualità, pubblico e professionisti, vita privata e cultura del diritto; in una città dove il matrimonio civile è ormai la forma prevalente di unione, l’adesione a questi corsi racconta un bisogno chiaro di strumenti, chiarezza e orientamento. E se da settembre il progetto riparte, il messaggio resta lo stesso: rendere il “sì” un gesto pienamente consapevole.
