Il delitto di Garlasco a Cartabianca con le parole di Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, a Cartabianca e Mattino 5 News.
L’avvocato De Rensis, legale di Alberto Stasi, è stato intervistato ieri sera dal programma di Rete 4, Cartabianca e nel contempo anche dal talk di Canale 5 Mattino Cinque News, di stamane. Ci si è ovviamente soffermanti sul giallo di Garlasco e sulle ultime novità dopo l’incidente probatorio di ieri in merito agli ultimi reperti da analizzare. Secondo le indiscrezioni emerse non sarebbe risultato nulla di eclatante sulle tracce, mentre vi sarebbero interessanti novità sulla cornetta del telefono di casa Poggi: “Oggi (ieri ndr) – dice De Rensis – è iniziato un percorso lunghissimo che durerà fino al 24 ottobre, c’è stato il campionato, la catena di custodia è stata controllata, si è proceduto parzialmente, bisogna ancora andare avanti e si riprenderà giovedì con le paradesive, ci sarà l’immondizia da controllare quindi siamo appena all’inizio di una parte dell’indagine. C’è un grande faro acceso su questo incidente probatorio ma dal primo giorno io dico che c’è l’indagine tradizionale che è altrettanto importante e forse di più e oggi è emerso un dato che ritengo per tutte le persone oneste che potrebbe riscrivere la dinamica dell’aggressione”, riferendosi appunto al telefono.
“Quelle due macchie di sangue da schizzo e non da gocciolamento sul telefono che sono sotto la cornetta, sono macchie incontrovertibilmente non da gocciolamento che non potevano essere in quella posizione visto che la cornetta è stata ritrovata a riposo e che per tanto sono finite lì mentre la cornetta era sollevata. Se la cornetta era sollevata la dinamica è stata diversa da come ce la siamo oggi immaginata”.
GARLASCO, DE RENSIS: “NON CHIEDEREMO ALCUNA REVISIONE”
La cornetta potrebbe essere stata sollevata da Chiara Poggi per chiedere aiuto? “Parlo di me supposizioni ora e le possibilità potrebbero essere due: la povera Chiara cerca un disperato tentativo di chiedere aiuto o durante l’aggressione la cornetta viene staccata per impedire che qualcuno potesse chiamare senza avere risposta. Se io mi trovo in un’abitazione al piano terra con giardino, ho un aggressore e ho la possibilità di telefonare, forse il gesto più istintivo è quello di scappare, diverso è se in quella casa ci sono più persone che partecipano. Resta però un dato oggettivo, quei due schizzi di sangue con la cornetta a posto non ci potevano mai andare, bisognerà capire come mai non sono mai state prese in considerazione prima”.
E ancora: “Noi non chiederemo nessuna revisione adesso perchè noi abbiamo la speranza che la revisioni arrivi d’ufficio con una inchiesta che sarà molto diretta e credo che gli investigatori abbiano molte più cose in mano. Ci sono molti giornali che ogni giorno evidenziano giustamente impronte nuove, mai esaminate, possibili impronte… se noi non ammettiamo che quei due schizzi lì con la cornetta a riposo siano possibili, allora possiamo parlare dello scambio dei pedali e di tutte le altre leggende di questo processo. Io sono rimasto turbato e devastato dalle immagini di quei poveri bimbi che muoiono a Gaza, che cosa c’entra? Se tutti noi non capiamo che la vita degli altri è un po’ anche la nostra, ci fermiamo allo scambio dei pedali, quindi io spero che questa nuova indagine oltre ad accettare la verità ci permetta di approfondire la verità, io non ho la verità in tasca ma credo molto nell’operato della procura di Pavia e dei carabinieri di Moscova”.
GARLASCO, DE RENSIS: “QUEL FILMINO IN MONDOVISIONE SU STASI…”
De Rensis aggiunge: “Siccome Stasi è stato condannato ed è il colpevole, io le chiedo in tutti i dibattiti di evitare – dice riferendosi ad Alessandra Viero, co-conduttrice di Quarto Grado, ospite di Cartabianca – di far parlare di tutte le bufale perchè è stato condannato, parliamo dell’indagine nuova, molto approfondita che forse avrà ulteriori sviluppi. A volte purtroppo qualcuno quando si parla dell’indagine di Sempio parla sempre con lo scambio dei pedali, la telefonata del 118, le foto pornografiche… tutte cose tra l’altro inesistenti”.
De Rensis si è quindi soffermato sul “filmino di Stasi”: “Quella trasmissione di quel filmato amatoriale fatto con attori che hanno visto tutte le tv nazionali, dove uno sul lavandino a torso nudo si lavava le ascelle, lavandino dove sono stati trovati 4 capelli lunghi mai repertati. Io vorrei sapere chi ha autorizzato a voltare il corpo della povera Chiara cancellando le tracce dell’assassino, vorrei sapere se ha pagato, io credo di no. Qualcuno per caso si è scusato di questo fatto?”. Quindi ha concluso: “Arriverà fino ad ottobre, forse potrà esserci anche qualche proroga ma l’indagine tradizionale va avanti parallelamente e non è detto che sarà più lenta di quella scientifica”.

GARLASCO, DE RENSIS: “LE IMPRONTE 10 E 33…”
A Mattino 5 News De Rensis ha invece commentato la notizia secondo cui la traccia 10, quella trovata sul portoncino della casa di Chiara Poggi, non conterrebbe tracce di sangue: “Continua ad avere una grande valenza anche se non risulterebbe sporca di sangue, ma io continuo a dire quello che da lei dico dal primo giorno: questa indagine scientifica è un aspetto, c’è anche l’indagine tradizionale, vediamo quale altre impronte verranno rilevate, quali altri accertamenti, non sono preoccupato, non credo che cambi sia via sangue o meno”.
Sull’impronta 33 che al momento sembrerebbe “sparita”, nel senso che l’intonaco utilizzato per staccarla dal muro è esaurito: “La ritroveremo l’impronta 33? Tutto è possibile, lo scopriremo quando avremo fatto l’elenco completo ma io quel particolare del telefono faccio davvero fatica a digerirlo – tornando sugli schizzi di sangue – fino a che non ci sarà un fisico che mi spieghi come può trovarsi in quella posizione messa così la cornetta, tra l’altro nella direzione del sangue. Questo è uno schizzo, non è un gocciolamento, quindi la cornetta non era al suo posto e quella cornetta non può riporla chi viene colpito”.
