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Home » Educazione » TRACCE MATURITÀ 2025/ Che bello trovare Pasolini, ma non chiedete al “Gattopardo” di fare sociologia…

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TRACCE MATURITÀ 2025/ Che bello trovare Pasolini, ma non chiedete al “Gattopardo” di fare sociologia…

Carlo Bortolozzo
Pubblicato 19 Giugno 2025
Pier Paolo Pasolini (Ansa)

Pier Paolo Pasolini (Ansa)

Pasolini e il “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa sono due piacevoli sorprese di questa maturità 2025. Con due necessarie osservazioni

Senz’altro lodevole la scelta di una poesia di Pasolini da sottoporre ai maturandi del 2025: vale a collocare al centro dell’interesse scolastico la figura di questo controverso intellettuale a cinquant’anni dalla morte e chissà che questo non convinca la nostra scuola ad aggiornare i programmi di letteratura, includendovi finalmente le voci più interessanti del Novecento.


FOTOGRAFIA/ Elio Ciol, lo sguardo incantato dal vero di un “contadino nomade”


La poesia appartiene al periodo friulano di Pasolini, sfollato a Casarsa, paese natale della madre, a causa della guerra: anni intensissimi, di vera formazione per il giovane poeta, in cui emerse la sua vocazione letteraria e pedagogica, compiuta attraverso la fondazione di riviste come lo Stroligùt e l’Academiuta di lenga furlana, attorno a cui radunò i suoi giovani allievi.


QUELLA "STREGA" DEL NOBEL/ Letteratura, quando l'irrilevanza si fa premio (ci salva la poesia)


I risultati più alti di questo periodo saranno le bellissime Poesie a Casarsa pubblicate nel ’42, scritte nel dialetto della riva destra del Tagliamento, prima utilizzato solo per la comunicazione orale: per Pasolini è la lingua della poesia, grezza e dolce, piena di una “scontrosa grazia”, avrebbe detto Saba.

In questo libro, che attrasse subito l’attenzione di un maestro come Gianfranco Contini, avvertiamo l’incanto della scoperta di “un paese di temporali e di primule”, come dirà Nico Naldini, ed insieme la già notevole cultura poetica del giovane autore, studente universitario a Bologna, che vede i campi friulani attraverso la lente dei provenzali e della grande poesia simbolista europea.


RIFORMA ESAME DI MATURITÀ/ Non sarà che a qualcuno viene in mente (a gennaio) di eliminare la storia?


Questo Pasolini, che attesta l’originalità della scoperta di un mondo e di una lingua, nucleo profondo di tutta la sua coscienza umana e culturale, non poteva evidentemente essere scelto dal Ministero, a causa della lingua marginale in cui sono scritti i testi. Quanto tempo ci vorrà perché una poesia dialettale venga proposta ai nostri studenti? Sarebbe giusto che questo tabù venisse infranto.

La scelta è così caduta su una poesia non eccelsa, in cui affiorano echi dei poeti che il giovane Pasolini stava studiando: D’Annunzio, Pascoli (su cui condurrà la tesi di laurea), Montale e in questo caso soprattutto Leopardi, per i motivi del notturno lunare e del cambiamento interiore in uno sfondo naturale: si veda soprattutto l’idillio Alla luna.

Forse anche giustamente, gli estensori delle tracce devono aver pensato che un ragazzo dei nostri tempi, con le sue inquietudini e i suoi desideri, potesse utilmente confrontarsi con un esempio illustre come quello di Pasolini, allora quasi loro coetaneo.

Fondamentalmente azzeccata anche la scelta de Il Gattopardo, il bellissimo romanzo di Tomasi di Lampedusa, incredibilmente rifiutato dai maggiori editori nazionali e pubblicato, per merito di Giorgio Bassani, nel 1958, dopo la morte dell’autore e subito diventato un best seller internazionale, anche grazie alla fortunata versione cinematografica di Visconti.

Ora il romanzo è stato rilanciato dalla serie di Netflix. Si spera che i giovani abbiano visto almeno quella, dato che anche Il Gattopardo fatica ad entrare nei programmi di quinta superiore.

Di grande impatto il brano proposto: la prima visita di Angelica alla famiglia Salina sottolinea l’incedere leggero e trionfale della ragazza, destinata ad abbagliare sia il principino Tancredi sia il principe Fabrizio. La descrizione che ne fa Tomasi è degna dei grandi narratori della bellezza femminile come Tolstoj e Fitzgerald.

La consegna che segue, però, invitando i maturandi a riflettere sui “contraddittori rapporti tra aristocrazia e borghesia”, indirizza lo svolgimento verso una interpretazione storica e sociologica che non rappresenta il cuore del libro. Più che un romanzo storico, Il Gattopardo è un romanzo esistenziale, poiché tutti i fatti vengono riflessi nella coscienza del protagonista.

Lo stesso autore ne era ben consapevole, scrivendo in una lettera ad un amico, riportata nella documentatissima biografia di Andrea Vitello: “non vorrei però che tu credessi che è un romanzo storico!”. Ed ancora: Il Gattopardo “è l’aristocrazia vista dal di dentro senza compiacimenti ma anche senza le intenzioni libellistiche di De Roberto”.

Nella famosa scena del ballo, il principe osserva con pietas struggente le figure lievi di Tancredi e Angelica, la loro effimera ma reale bellezza, i loro giovani corpi abbracciati, destinati a morire. Non nelle letture sociologiche o ideologiche, ma nell’intreccio della grazia e del disincanto risiede il fascino di questo romanzo memorabile.

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Tags: Pier Paolo PasoliniProve maturitàPrima prova maturità

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