A Zona Bianca si parla del delitto di Garlasco con le parole di Enrico Manieri, consulente tecnico balistico: ecco che cosa ha detto
Sono interessanti le dichiarazioni rilasciate a Zona Bianca da parte di Enrico Manieri, consulente tecnico balistico, impegnato anche nel caso Pacciani, sul delitto di Garlasco. Le prime parole sono state sugli schizzi di sangue trovati sul telefono di casa Chiara Poggi, una macchia sulla zona dove si appoggia la cornetta. E’ una traccia che divide visto che per alcuni potrebbe essere semplicemente sangue passato nello spiraglio, mentre per altri si tratterebbe di una macchina possibile solo perchè la cornetta fosse sollevata.
Secondo Enrico Manieri: “Se noi andiamo a vedere questa foto che fa parte dei rilievi vediamo una foto in cui è stata sollevata la cornetta e sotto la cornetta c’è una macchia di sangue.
Chiara Poggi non ha preso la cornetta perchè aveva le mani sporche di sangue e non ci sono le sue impronte, qualcuno ha staccato il telefono mentre qualcun’altro agiva, quindi ci sono più persone sulla scena del crimine, ma anche una sorta di premeditazione”.

DELITTO DI GARLASCO, ENRICO MANIERI: “QUELLA ZONA DEL TELEFONO…”
Enrico Manieri ha continuato: “Quella zona del telefono viene descritta dai periti come una zona in cui ci sarebbe stata una aggressione alla vittima e le macchie sul muro sono una proiezione di sangue, ma c’è un vizio alla base ed è il motivo per cui dissento: io non penso che Chiara sia stata aggredita quando era vicina al telefono, c’è stato un trascinamento ma Chiara non poteva già più svolgere alcuna attività razionale quando è successo”.
Enrico Manieri si sofferma inoltre su una “nuova” impronta, la 44 e la sua tesi è molto interessante: “C’è l’impronta 44 sulle scale che è una traccia che ha diverse sovrapposizioni, mi sembra una scarpa di qualcuno che sta cercando di trovare un appoggio e scivola verso la parete, e potrebbe essere collegata all’impronta 33. Il dubbio che mi è venuto… le scarpe trovate nel canale, scarpe numero 43 che hanno dei tasselli zigrinati ed ho notato un’assonanza con le impronte che abbiamo visto, quelle scarpe potrebbero aver lasciato questa impronta, nessuno aveva mai visto questa evidenza”.
