Scontro tra Viktor Orban e Ursula von der Leyen: la presidente esorta a permettere il gay pride a Budapest, e l'ungherese la invita a non interferire
È andato in scena in queste ore un doppio scontro tra il Primo ministro ungherese Viktor Orban e la Commissione Europea, inizialmente basato su alcune affermazioni fatte online dalla presidente Ursula von der Leyen, e poi esteso fino alla politica comunitaria sull’Ucraina, oggetto nella giornata di oggi di un vertice tra i 27 durante il quale si sarebbe dovuto varare il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e decidere per l’ingresso ucraino nell’Unione Europea.
Partendo proprio da qui, già prima di arrivare al vertice europeo, Viktor Orban aveva ricordato con un video condiviso sui social che secondo un sondaggio condotto in Ungheria al quale avrebbero – secondo quanto dichiarato dallo stesso Primo ministro – partecipato più di 2,2 milioni di cittadini, il 95% della popolazione sarebbe contraria all’accesso di Kiev all’UE; promettendo di portare a Bruxelles “il mandato del nostro popolo per la pace e il buon senso“.
Ovviamente la posizione di Orban – unica contraria all’ipotesi di accesso all’UE da parte dell’Ucraina, utile comunque a impedire l’apertura delle pratiche che richiederebbero il parare positivo di tutti e 27 gli stati membri – ha causato un paio di pruriti, con il presidente del PPE Manfred Weber che ha dichiarato di averne abbastanza dell’opposizione ideologica di Orban: l’ungherese dal conto suo l’ha accusato di essere “ungarofobo“, precisando che non può permettersi di “ignorare l’opinione di più di due milioni di ungheresi”.
Scontro tra Orban e von der Leyen: “Invece che pensare al Budapest Pride, si occupi di energia e competitività”
Venendo al secondo – anche se temporalmente è il primo – scontro, dobbiamo fare un passo indietro per recuperare il video condiviso da Ursula von der Leyen su Twitter/X nel quale ha espresso “il mio pieno supporto al Pride di Budapest e alla comunità LGBTIQ+ ungherese”, ricordando loro che “marciare per i vostri diritti è una libertà fondamentale in Europa“; il tutto invitando le autorità ungheresi a permettere che il Budapest Pride si svolga senza la paura, per i partecipanti e gli organizzatori, di incorrere in “sanzioni amministrative”.

Un vero e proprio attacco rivolto a Orban che, ancora una volta, ha risposto alle accuse della presidente della Commissione esortandola – con un posto su Twitter/X – a “astenersi dall’interferire nelle attività degli Stati membri” su territorio sui quali “non ha alcun ruolo” formale; invitandola poi a “concentrare i propri sforzi sulle urgenti sfide che l’Unione europea si trova ad affrontare” – e cita per esempio “la crisi energetica e l’erosione della competitività” – a causa dei suoi “gravi errori”.
Dear Madam President,
I urge the European Commission to refrain from interfering in the law enforcement affairs of Member States, where it has no role to play.
I also call on the Commission to focus its efforts on the pressing challenges facing the European Union—areas where it… https://t.co/QHlJofeC6F
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) June 25, 2025
