Chi sono Peter Neumair e Laura Perselli, genitori di Benno Neumair, e come la sorella Madè lo ha incastrato dopo scomparsa. Il caso a Nella mente di Narciso
DELITTO DI BOLZANO, CHI ERANO PETER NEUMAIR E LAURA PERSELLI
Peter Neumair e Laura Perselli avevano rispettivamente 63 e 68 anni quando furono uccisi dal figlio Benno. Entrambi insegnanti, erano andati in pensione e, da quel momento, si erano dedicati alla loro passione per le passeggiate. Anche per questo motivo, dopo la denuncia di scomparsa da parte del figlio, nel gennaio 2021, venne avanzata l’ipotesi che fossero stati vittime di un incidente durante un’escursione. Peraltro, poco prima si era verificata una frana.
Le indagini, però, riscontrarono che i telefonini dei due coniugi risultavano spenti dalla sera precedente, quindi i sospetti cominciarono a concentrarsi sul figlio, Benno Neumair. Il rinvenimento dei due cadaveri avvenne giorni dopo: a febbraio venne ritrovato nel fiume Adige il corpo della madre, ad aprile quello del padre.

I due genitori rappresentavano per lui un ostacolo al tipo di vita che voleva condurre, ma il suo primo obiettivo fu il padre. La madre, infatti, arrivò in un secondo momento; quindi, il giovane ritenne di non poterla lasciare in vita. Alla sorella Madè, però, dichiarò di non sapere che fine avessero fatto i suoi genitori. Ma proprio la sorella ha avuto un ruolo in questa vicenda, poiché ha permesso di incastrare Benno Neumair.
COME MADÈ NEUMAIR, LA SORELLA DI PETER HA SMASCHERATO IL FRATELLO
La seconda figlia di Peter Neumair e Laura Perselli vive e lavora a Monaco di Baviera. Il suo nome lo deve alla passione dei genitori per la cultura e la spiritualità orientale, quindi è un omaggio all’Indonesia. La sua figura è stata importante durante le indagini e nel processo di primo grado, perché fu lei per prima a nutrire dei dubbi sul fratello e a metterlo alla prova per capire se dicesse la verità.
Ad esempio, chiese a una vicina di verificare se ci fosse qualcuno in casa, visto che Benno le aveva riferito di essere fuori, scoprendo così che il fratello le aveva detto una bugia, una delle tante nei giorni che precedettero il ritrovamento dei cadaveri dei genitori. Peraltro, fu proprio lei ad allarmarsi per prima per la scomparsa, poiché era abituata a sentire molto spesso i genitori, in particolare la madre.
Inoltre, durante il processo smentì le presunte mancanze dei genitori, lamentate dal fratello e utilizzate come una sorta di giustificazione. Nelle sue interviste, Madè Neumair ha sempre dichiarato di aver avuto subito la sensazione che il fratello fosse responsabile del delitto di Bolzano, trovando poi riscontro nelle indagini e nelle carte processuali.
