Caos dazi, scontro tra UE e Cina nelle parole di Von der Leyen: “aziende discriminate, Pechino gioca fuori dalle regole”. Gli scenari incerti che si aprono
VON DER LEYEN METTE IN GUARDIA PECHINO (E FA COME TRUMP)
Il grande caos sui dazi americani, nel “day after” all’ennesimo rinvio delle tariffe doganali all’Europa, non frena lo scontro commerciale con la Cina di Xi Jinping: ed è così che il ruolo dell’UE diviene sempre più intricato e fragile per le posizioni tutt’altro che nette della Commissione diretta da Ursula Von der Leyen. Con la Presidente che già a latere sta attraversando la crisi istituzionale per una mozione di sfiducia che ne mina parte della forza politica, è nel futuro dei rapporti commerciali-economici con USA e Cina che passerà molto dell’architettura europea dei prossimi decenni.
Nella plenaria in Parlamento UE – l’indomani del discorso sul Pfizer-gate – dedicato alle relazioni tra UE e Cina, Von der Leyen ha messo in guardia Pechino sul disequilibrio enorme sul fronte commerciale e sulla “sovracapacità sovvenzionata” dei piani economici e commerciali di Pechino: «la Cina non dà solo impulso alle proprie aziende», attacca la n.1 della Commissione UE, «ma soffoca la concorrenza internazionale».

Serve per questo motivo un riequilibro delle relazioni economiche, per evitare problemi e scenari nefasti su entrambi i lati: è sempre più difficile infatti per le aziende europee fare affari con Pechino, in quanto – denuncia Von der Leyen – «nostri prodotti sono discriminati in maniera sistematica negli appalti pubblici», proprio a causa della politica di ‘Buy China’ messa in campo da Xi.
La leader tedesca di fatto tiene il punto come Trump con Pechino (e con la stessa UE, ndr) e ribadisce come sia ingiusto che i servizi creati e fabbricati in Cina abbiano un vantaggio di quasi il 20% nelle varie gare d’appalto publiche: serve invece un riequilibrio generale, propone Bruxelles, per avere un vero accesso equo tra le aziende cinesi ed europee nel più grande Paese al mondo.
DAZI UE-CINA, GLI SCENARI “IN BALLO” E LA “SVEGLIA” NECESSARIA
I rischi che corrono le aziende (e gli Stati Ue stessi) sono imponenti e rendono ancora più fragili le speranze di una rinnovata competitività del sistema Europa: per Von der Leyen il “giocare fuori dalle regole” di Pechino mette tutti a rischio, con mercati globali «inondati di sovraccapacità sovvenzionate» e di fondi con cui è impossibile competere al di fuori delle aziende cinesi.
L’Europa di contro deve svegliarsi al più presto, come ha già inteso il rapporto di Mario Draghi sulla competitività e come vanno dicendo ormai tutti i partiti che compongono l’arco europarlamentare: con gli USA sempre meno “alleati” e con le mire espansionistiche della Cina, il “gioco” commerciale di Bruxelles deve essere il più accorto possibile per evitare di rimanere perennemente subalterni se non proprio del tutto “fuori dalla partita” anche dal punto di vista geopolitico.
Dopo l’intervento di stamane a Strasburgo della Presidente Von der Leyen, le critiche lanciate verso Pechino non sono rimaste “sorde” dalle parti del regime comunista cinese: in vista del vertice UE-Cina entro fine luglio – secondo fonti diplomatiche del Governo di Xi Jinping – sarebbe stato ridotto l’evento ad un solo giorno e non più due come ipotizzato in origine. La tavola rotonda a Pechino si terrà il 24 luglio ma i rapporti paiono ancora più fragili di qualche settimana fa: le posizioni instabili sul fronte dazi hanno reso l’Europa più “accorta” nell’evitare di prendere “schiaffi” da tutti i partner internazionali.
E così quando Von der Leyen affonda il colpo dicendo che la Cina starebbe registrando il più grande surplus commerciale della storia (oltre 300 miliardi di euro nel solo 2024, ndr) i rapporti diplomatici si fanno più complessi, con Pechino che guarda con ostilità alle posizioni più belligeranti di Bruxelles e del resto del Consiglio UE. Da ultimo, le critiche della Presidente della Commissione Europea sull’appoggio della Cina alla Russia di Putin, da cui «dipenderà molto delle future relazioni UE-Cina», hanno colpito nel segno a Pechino con l’irrigidimento delle relazioni diplomatiche e la riduzione del prossimo vertice bilaterale.
We’re ready to write a new chapter in the defining 🇪🇺🇨🇳relationship.
A more balanced and stable one.
For this, we need to:
→ Rebalance our economic relationship
→ Derisk
→ advance diplomacy on global issues, including climate https://t.co/FjTOEwnLIL— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) July 8, 2025
