Riforma pensioni 2025, il Bonus Giorgetti sarà esentasse e questo consentirà di avere un incentivo in più per restare al lavoro
RIFORMA PENSIONI 2025, LA NOVITÀ SUL BONUS GIORGETTI
Con un decreto in materia fiscale approvato dal Consiglio dei ministri, il Governo è intervenuto anche sul Bonus Giorgetti, che garantisce a quanti decidono, pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento anticipato, di continuare a lavorare, di percepire in busta paga la quota di contributi previdenziali a suo carico (poco più del 9%) della retribuzione. In particolare, è stato sancito che su questa somma extra non saranno versate tasse, in modo da rendere ancora più incentivante farvi ricorso. Diversamente, infatti, parte del bonus sarebbe potuta finire in ulteriori imposte da versare per il lavoratore, diminuendo, quindi, il vantaggio economico a fronte della rinuncia all’ingresso in quiescenza.
RIDOEMA PENSIONI 2025, IL CONSIGLIO DI ITINERARI PREVIDENZIALI
Del bonus Giorgetti si può usufruire al momento fino a fine anno, ma non è da escludere che il Governo possa prorogarlo nella Legge di bilancio per un altro anno. Tra non molte settimane ci sarà una prima versione della manovra e, dunque, si potrà avere qualche elemento in più in merito. Intanto, oltre che interventi per cercare di incentivare l’adesione alla previdenza complementare (problema che riguarda in particolare le donne, visto che rappresentano il 38,4% degli iscritti ai fondi), il Centro Studi Itinerari Previdenziali presieduto da Alberto Brambilla suggerisce di incentivare la contribuzione, visto che c’è un buon numero di iscritti che poi smettere di versare e quindi di far aumentare la propria posizione utile per la pensione integrativa.
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