Greta Spreafico, Procura di Rovigo ha chiesto di nuovo archiviazione dell'indagine ma Davide Barzan annuncia opposizione e chiede inchiesta più approfondita
La Procura di Rovigo vuole archiviare di nuovo il caso della scomparsa di Greta Spreafico, dopo aver indagato per omicidio e occultamento di cadavere. A tre anni di distanza, e dopo due indagini – visto che la prima era stata archiviata – la nuova rischia di avere lo stesso epilogo.
Riaperto il 24 maggio dell’anno scorso, sulla base della segnalazione di un rigonfiamento del terreno in una zona legata ad Andrea Tosi, il giardiniere cinquantanovenne che è l’ultima persona ad aver visto la donna prima della sua scomparsa, il caso ha coinvolto anche il fidanzato della donna, Gabriele Lietti, ma non si è arrivati a scoprire la verità sulla cantante di Erba, sparita nel nulla tra il 3 e il 4 giugno 2022, prima di riuscire a vendere una casa a Porto Tolle.
“L’avvocato Nunzia Barzan si opporrà a tale richiesta, perché la famiglia merita assolutamente delle risposte. Inoltre, c’è stata una nullità degli accertamenti irripetibili, perché la persona offesa, la mamma di Greta, non è stata convocata”, ha dichiarato Davide Barzan, consulente della famiglia e fratello della legale che la rappresenta, a Lombardia Nera.

“Io, in qualità di consulente tecnico di parte, non ho potuto partecipare agli accertamenti irripetibili, perché è mancato l’avviso da parte della Procura di Rovigo”, ha aggiunto Barzan, noto al grande pubblico per essersi occupato del caso di Pierina Paganelli.
GRETA SPREAFICO, NESSUNA SVOLTA DA SECONDA INDAGINE
Alla luce dell’istanza di parte, che chiedeva l’accertamento della natura del rigonfiamento del terreno sopracitato, la Procura aveva sospettato che potesse nascondere l’auto che Greta Spreafico usava all’epoca e che non è stata mai rinvenuta. Ma quel rigonfiamento non è stato mai trovato. I carabinieri del Ris hanno esaminato di nuovo una chiave e una maglia nera ritrovati nell’appartamento della donna scomparsa, ma i nuovi accertamenti sugli indagati non hanno evidenziato elementi nuovi e rilevanti.
GRETA SPREAFICO, PARLA IL CONSULENTE DELLA FAMIGLIA
Non ha dubbi, però, Davide Barzan sul fatto che si tratti di omicidio, ma ritiene che il problema sia un pregiudizio: quello dell’allontanamento volontario di Greta Spreafico. Per il consulente “bisognava indagare in maniera più approfondita”, e ha anticipato che nella loro opposizione alla richiesta di archiviazione faranno leva “anche su nuove indagini, perché, a nostro avviso, Greta è uscita da Porto Tolle e non si trova assolutamente: non si trova più il cadavere di Greta”.
In altre parole, bisogna allargare il mirino: “Se stai stretto solo ai due – al giardiniere, perché l’ha incontrato, e all’ex compagno, perché l’ha visto – è chiaro che archivi perché non hai niente. Magari c’è qualcosa di più ampio”. Di sicuro, per Davide Barzan, la donna era resiliente, quindi “non si sarebbe mai suicidata, perché aveva una grande voglia di vivere”.
