I numeri di CARE for Homeless di Progetto Arca: 255 persone senza fissa dimora aiutate nel difficile momento della degenza post-ospedaliera
Sono esattamente 255 le persone accolte da Progetto Arca all’interno del centro Post Acute di Milano che fa parte del progetto CARE for Homeless e che garantisce un luogo sicuro in cui le persone senza fissa dimora possono vivere in tranquillità, circondate da volti che diventano familiari, il periodo di degenza dopo le dimissioni ospedaliere: 255 persone, delle quali ben il 76% ha deciso di proseguire il percorso di riabilitazione; mente un altro – ancora più positivo – 6% è riuscito ad abbandonare la vita di strada.
Complessivamente CARE for Homeless di Progetto Arca vanta la bellezza di 20 differenti posti letto, costantemente monitorati da una vera e propria equipe di medici, infermieri, assistenti sociali e oss che lavorano in stretto contatto con le ATS milanesi, colmando quel vuoto normativo che impone di dimettere un paziente dopo 30 giorni, costringendolo – nel caso in cui sia senza fissa dimora – a inevitabili ricadute, in un vero e proprio “cane che si morde la coda”.
Il piano di Progetto Arca di aiuto e assistenza ai senzatetto nel periodo post-ospedaliero, peraltro, è sostenuto interamente dai fondi dell’8xmille che l’Unione Buddhista Italiana ha destinato – con il suo Bando Umanitario dello scorso anno – a progetti caritatevoli, di auto, compassione e attenuazione delle sofferenze, nel pieno stile buddista che predica la comunione tra tutti gli esseri viventi, nell’idea che fare il bene di uno, significhi fare il bene dell’intera collettività.
Regazzo (Progetto Arca): “CARE for Homeless per sostituire quella rete di amici e parenti che i senzatetto non hanno”
Tornando a CARE for Homeless di Progetto Arca, è interessante notare che la maggior parte degli ospiti accolti lo scorso anno presentavano quadri clinici pesantemente compromessi da malattie croniche, in larga parte causate – ovviamente – dalla vita in strada: proprio per loro, le dimissioni dagli ospedali rischiano di trasformarsi in vere e proprie condanne a morte ed è qui che si inseriscono i cinque nuovi posti letto destinati al servizio “Sollievo” che offre assistenza – oltre che fisica – anche psicologica ed emotiva.

Non solo, perché Progetto Arca nelle ultime settimane ha anche organizzato dei percorsi formativi per 45 degli operatori di CARE for Homeless e per altri 15 volontari sui temi del fine vita: l’obbiettivo è quello di migliorare la loro capacità di ascoltare e aiutare le persone che si trovano in momenti critici della loro vita, sostituendo quei rapporti amicali e parentali carenti per le persone senza fissa dimora.
“Il primo fondamentale diritto che perde chi non ha una casa – ha spiegato la direttrice dei servizi di Progetto Arca, Costantina Regazzo – è il diritto alla cura” ed è proprio a questo che serve il progetto CARE for Homeless, con un “approccio di cura basato sulla presa in carico dei bisogni globali della persona” che assicuri compagnia e supporto a chi è sprovvisto di “una rete di familiari e amici“, tanto necessari quando si tratta di “affrontare una malattia inguaribile“.
