Il piano choc del Governo Starmer in Regno Unito: “polizia segnala i post social anti-migranti”. Sicurezza o controllo su opinioni e libertà?
IN COSA CONSISTE LA “SVOLTA” ORWELLIANA DEL GOVERNO UK STARMER
Non è affatto un momento semplice per il Governo laburista di Keir Starmer, travolto da consensi al ribasso dopo appena un anno dalla larga vittoria alle Elezioni, con i nodi immigrazione e fondamentalismo islamico che si uniscono ad un’economia che non decolla con inevitabili proteste-fiume nelle ultime settimane. Se si aggiunge poi l’entrata in vigore del Online Safety Act (ideato però dal Governo Tory tra gli ultimi provvedimenti più di un anno fa, ndr) e ora la creazione di una potenziale “polizia speciale” che indagherà sui post social anti-migranti, ecco che si crea il mix “giusto” di insoddisfazione crescente per la sinistra UK.
Come riporta oggi il Telegraph, il Ministero dell’Interno di Downing Street ha creato una divisione speciale che dovrà monitorerà i social media per rilevare i vari “sentiment” anti-immigrazione, onde evitare nuove rivolte estive già viste negli scorsi mesi e anche in questi giorni: la destra di Nigel Farage, e gli ambienti ultra-conservatori, condannano le politiche di Starmer il quale passa così al contrattacco con un provvedimento che più viene delineato e più ricorda (in maniera inquietante) le isterie da “grande fratello” raccontate da George Orwell nel suo 1984. I detective saranno scelti ad hoc per monitorare i social e segnalare potenziali disordini civili a partire dai post di critica e/polemica sul sistema in crisi dell’immigrazione UK.

LE CRITICHE DI FARAGE ALLA “POLIZIA SOCIAL”: “LE LIBERTÀ SONO A RISCHIO IN REGNO UNITO”
L’intento, scrive ancora il quotidiano citando le fonti del Ministero, è quello di «massimizzare la raccolta di informazioni di intelligence sui social media»: dopo le critiche giunte contro le forze dell’ordine per i disordini successivi agli atti criminosi compiuti da irregolari extracomunitari, Starmer non vuole affrontare un’altra estate di caos e polemiche fuori dai centri di accoglienza per migranti, o simili.
Dopo le proteste viste in questi giorni a Norwich, Leeds e anche Bournemouth, il Governo laburista UK punta ad una sorta di forte limitazione della libertà di parola sui social: dai Conservatori fino al ReformUK, la critica sui provvedimenti del Premier Starmer è feroce, con il Ministro ombra degli Interni Philp che sottolinea come il leader laburista sia a “due facce”, «Non può controllare le strade, quindi sta cercando di controllare le opinioni. Stanno istituendo una squadra centrale per monitorare ciò che pubblichi, ciò che condividi, ciò che pensi».
Il Governo non si “fida” della popolazione, e con la caccia alle streghe (sui social) si ritiene che si possa arginare un grosso malcontento, spesso poi esploso in atti comunque controversi e illeciti a loro volta: ma se per risolvere un problema se ne apre un altro ben più ingente, ecco che la critica politica non può che emergere all’orizzonte.
Secondo il leader del Reform Party, Nigel Farage – ormai in vetta a tutti i sondaggi nel Regno Unito – si sta cercando da Downing Street di mettere a tacere le libertà degli inglesi e britannici: «Starmer è felice di trasformare la Gran Bretagna in uno stato di sorveglianza». Non solo, secondo l’ex leader del Brexit Party, quello iniziato con la polizia “social” è qualcosa di inquietante, in quando si rischia di arrivare al «controllo statale sulla libertà di parola. È un’azione sinistra, pericolosa e va combattuta».
